Regia di Emmanuel Carrère vedi scheda film
A parte l'ottima colonna sonora e delle ottime attrici (prima tra tutte Juliette Binoche, con l'incredibile capacità di sembrare giovane quando è tranquilla e si diverte, e quasi vecchia quando è triste o angosciata), il senso del film non si capisce fino a pochi minuti dalla fine. Prima sembra quasi semplicemente un documentario sul difficile e precario mondo delle donne che fanno pulizie. Finchè, per un incontro casuale, esce fuori il vero motivo per cui la Binoche fa quel lavoro: per poter scrivere un libro-documentario sull'argomento.
A questo punto le amicizie, i profondi legami umani che aveva creato con le colleghe pulitrici viene messo in crisi. E anche dopo la pubblicazione del libro, pur ben fatto ed apprezzato da molte ex colleghe, rimangono due mondi separati: quello difficile e reale di chi quella difficile realtà è costretta a viverla; e quello di chi la vede con comprensione e denunciandone l'ingiustizia, ma comunque dall'esterno e senza viverlo.
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