Regia di Emmanuel Carrère vedi scheda film
Tra due mondi con una meravigliosa e sensibile Juliette Binoche, un film da vedere ed amare a prima vista, fa bene agli occhi, al cuore ed all’anima.
Tra due mondi Francia 2021 la trama: Marianne Winckler è una famosa scrittrice che da Parigi si trasferisce a Caen e decide di iniziare il progetto di un nuovo romanzo che tratti il lavoro precario a tempo determinato e sottopagato nella società francese, quella degli “Invisibili”, degli umili ed ultimi. Per documentarsi sullo scottante argomento Marianne decide di vivere sulla sua pelle questa amara realtà lavorativa e si “infiltra” per qualche mese come addetta alle pulizie sui traghetti che solcano la Manica. La recensione: Tra due mondi (Ouistreham) è un film diretto da Emmanuel Carrère. Prodotto da Cinéfrance Studios, Curiosa Films, France 3 Cinéma, Studio Exception Distribuito in Italia dal produttore indipendente Teodora Film. Film molto ben fotografato da Patrick Blossier. Colonna sonora molto ben curata da Mathieu Lamboley. Liberamente tratto dal libro-inchiesta di Florence Aubenas Le Quai de Ouistreham. Film vincitore al prestigioso Festival di San Sebastián come miglior film europeo nel 2021. Un film sull’amicizia e sulla solidarietà che può nascere in situazioni al limite di estrema difficoltà economica, al confine dell’indigenza, dove l’unione tra simili fa la forza e la differenza. Un film catartico sui veri buoni sentimenti, per me imperdibile. Ambientato nella città portuale di Caen, che ho trovato molto “cinematografica”. A parte la star internazionale Juliette Binoche, già vincitrice del premio Oscar, vengono impiegati nella pellicola tutti attori non professionisti, tra i tanti mi ha piacevolmente colpito Hélène Lambert nel ruolo di Christèle Thomassin veramente brava. Il grande ritorno al cinema di Emmanuel Carrère dopo 16 anni “L’amore sospetto” del 2005. Un film nelle corde e nella sublime e sensibile poetica del regista, a taglio documentaristico e volto a scandagliare ed indagare le emozioni degli “attori” in scena. Un film per stile e taglio che si può tranquillamente associare senza il beneficio del dubbio al cinema di Ken Loach, Lauren Cantet e buon ultimo Stéphane Brizé, regista che adoro dal profondo dell’anima autore di titoli per me memorabili a partire da Una vita (Une vie) (2016) con una stupenda e commovente interpretazione di Judith Chemla. Un film che mi ha coinvolto emotivamente. La protagonista instaura con le sue “compagne di viaggio dei veri e propri rapporti di “sorellanza”. Un film compatto e pregno di tensione, va dato atto al coraggio dei cineasti francesi di aver avuto il coraggio negli ultimi tempi di trattare temi così importanti e scottanti, che ci parlano con il cuore in mano del forte disagio della società francese più povera, la società degli ultimi, ricorda secondo me la grande stagione del dopoguerra italiano del neorealismo, ha molto in comune. Non conoscevo questo piccolo film, ho trovato per caso, ma subito mi ha intrigato e deliziato visto tutto di un fiato, recuperatelo ne vale proprio la pena. Interpreti e personaggi Juliette Binoche: Marianne Winckler Hélène Lambert: Christèle Thomassin Léa Carne: Marilou Émily Madeleine: Justine Leroy Patricia Prieur: Michèle Évelyne Porée: Nadège Porteur Didier Pupin: Cédric Aude Ruyter: Lucie Alicia Alonso: Alicia Louise Pociecka: Louise Steve Papagiannis: Steve Jérémy Lechevallier: Eric Émily Madeleine: Justin Leroy Nathalie Lecornu: Nathalie Florence Hélouin: Martine Jean-Paul Hirsch: Libraio
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