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Tra due mondi - Ouistreham

Regia di Emmanuel Carrère vedi scheda film

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La recensione su Tra due mondi - Ouistreham

di alan smithee
6 stelle

locandina

Ouistreham (2021): locandina

FESTIVAL DI CANNES 74 - QUINZAINE DES REALISATEURS

Una nota scrittrice di reportage su abitudini e costumi di vita, si reca in incognito presso una cittadina della Normandia, e precisamente ad  Ouistreham, per vivere di persona il disagio di chi si affanna a trovare un lavoro che gli permetta almeno condizioni di puro sostentamento, affrontando una concorrenza pressante, che spinge i datori di lavoro a garantire condizioni contrattuali sempre più all'osso ed in contrasto con i necessari limiti per una vita dignitosa.

Per far ciò si improvvisa come una richiedente occupazione, frequenta agenzie di collocamento, e finalmente viene assunta come addetta alle pulizie di navi da trasporto passeggere, familiarizzando con le colleghe, costrette ad orari massacranti in cambio di una paga base al limite della pura sussistenza.

Juliette Binoche

Ouistreham (2021): Juliette Binoche

Juliette Binoche

Ouistreham (2021): Juliette Binoche

Saranno momenti in cui la donna imparerà che la solidarietà di categoria funziona più di ogni altro appoggio, e troverà due compagne di lavoro disposte a fidarsi di lei e a dare a loro volta fiducia senza contropartita alla nuova, un po' misteriosa ma piacevole nuova compagna di lavoro, arrivata da chissà dove.

Ai suoi esordi, o quasi, in regia, lo scrittore Emmanuel Carriere si cimenta a rappresentare una storia in stile "dardenniano" che scandaglia il disagio di chi vive costretto a piegarsi ad una parte lavorativa forte che si può permettere di dettare le regole e decidere le condizioni di vita di chi è costretto e non può fare a meno di accettare le condizioni di lavoro inique della controparte più forte.

Juliette Binoche

Ouistreham (2021): Juliette Binoche

Juliette Binoche

Ouistreham (2021): Juliette Binoche

Una tematica schietta e primaria che il film affronta di petto, salvo poi ritrovarsi un po' con le mani legate nel dover giustificare il "tradimento" della protagonista, che in fondo si sporca le mani a propria esclusivo onore e maggior gloria, di fatto almeno in apparenza più portata a concludere al meglio la sua indagine giornalistica, che a cambiare radicalmente le carte in tavola di chi vive soggiogato da questa morsa ricattatoria che è lo sfruttamento del lavoro.

Il film medio è avvalorato da un cast ispirato, nel quale primeggia per notorietà ed intensità di interpretazione la bravissima Juliette Binoche, nel ruolo della protagonista disinvolta e sin spregiudicata Marianne, coinvolta in un percorso che potrebbe indurla a cambiare radicalmente il suo scaltro approccio con il materiale facente parte delle sue approfondite e circostanziate inchieste.  

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