Regia di Søren Kragh-Jacobsen vedi scheda film
Anomalo e riuscito film sullo sterminio degli ebrei ad opera della Germania nazista, anomalo nel senso che si distingue per i toni intimistici e di una prospettiva di narrazione che è rigorosamente quella del ragazzo. Gli episodi più riusciti sono quelli delle rappresaglie e dei rastrellamenti selle SS, agghiaccianti per la loro crudeltà e il loro cinismo, dove la vita di un essere umano contava meno di quella di una mosca. A vedere queste scene, assolutamente realistiche perchè narrate in base a ricordi autobiografici, si stenta credere che certe cose siano realmente accadute. Tuttavia, tuttavia, anche tra le spietate SS si poteva trovare qualcuno che aveva ancora un po' di cuore e un residuo di coscienza (come nell'episodio del ragazzo scovato in un nascondiglio o, quanto solo alla coscienza, l'aguzzino che abbassa gli occhi quando l'arrestato dice "conosco tuo padre"). Lo sterminio degli ebrei e non solo (zingari, minorati, cattolici, pretestanti...) ebbe però luogo, perché la maggioranza delle SS agiva come macchine ammazzatutti, eseguendo ciecamente gli ordini di quell'indemoniato di Hitler. I numerosi episodi del ragazzo che si nasconde dai rastrellamenti - anche tramite ingegnosi sistemi da lui escogitati - sono di vera suspense. Inferiore al Pianista di Polanski, ma di certo un buon film. Soprattutto un film che non ha niente di finto e di spettacolar-hollywoodiano.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta