Regia di Hyun-sang Jang vedi scheda film
FEFF 21 - UDINE Una bellissima e tenace titolare di un prestigioso bar, Ju-Won, che gestisce con successo un locale specializzato in infusioni e caffè, di proprietà di una ricca anziana esponente di una famiglia in odore di mafia, viene colta di sorpresa e compromessa nella gestione fiorente del suo rinomato locale, quando una disposizione del governo coreano stabilisce di rendere illegale l'uso della caffeina, in quanto sostanza dotata di caratteristiche atte a causare la dipendenza tra i consumatori.
Sollecitata dalla famiglia dei proprietari, che da una parte l'ha adottata e cresciuta nel benessere, ma dall'altra ha sempre preteso obbedienza cieca e servigi fruttuosi, la bella manager si adoperera' da una parte a dirottare la specializzazione del suo lussuoso locale, verso nuovi infusi aromatici, ma dall'altra continuerà una sorta di mercato clandestino dedicato a tutti coloro che non accettano di rinunciare ad una bevanda eccelsa e sopraffina come il caffè. Pagando a caro prezzo questa sua intransigente presa di posizione. Opera terza del giovane regista coreano Chang Hyun-sang, "Coffee Noir: Black Brown" ha un titolo accattivante che evoca atmosfere noir e ritmo seducente, ma in effetti si sviluppa secondo una bizzarra sfaccettatura fantapolitica che pare più uno scherzo beffardo un po' astruso, che una vera minaccia atta a conferire ritmo ed interesse alla storia.
Di fatto convincono poco sia le atmosfere, sia la vicenda, che si trascina zoppa e goffa su sentieri poco efficaci sotto ogni punto di vista o genere cinematografico, incerta se intraprendere un percorso thriller, se coltivare lo spunto della ribellione ad un regime che impone senza lasciare scelte, o restare nei dintorni della commedia sofisticata grazie ai numerosi personaggi scesi in campo e rimasti inesorabilmente poco sviluppati o sviscerati. Una cocente delusione, insomma.
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