Regia di Remi M Sali vedi scheda film
FEFF 21 - UDINE : CONCORSO
"sex and the ghost".
Haqim è un giovane stressato da alcuni eventi sfavorevoli che lo hanno ridotto ad una persona senza più alcuna ambizione o prospettiva di crescita: senza più una ragazza, disoccupato e senza soldi, oppresso da una madre castrante e sospettosa, il ragazzo trascorre il proprio interminabile tempo libero con una compagnia di coetanei ugualmente debosciati ed inconcludenti.
Almeno fino alla comparsa di una splendida donna che gli si para dinanzi, non vista da alcun alteo, e lo attira in un vortice senza uscita: una spirale dalle irresistibili forze attrattive che nasconde, dietro le fattezze di una bella e seducente giapponese di nome Midori, lo spirito inquieto e vampiresco di una entità he lo inghiotte in un vortice apparentemente senza uscita, minacciando seriamente l'incolumità di coloro che si intromettono a contrastare quel rapporto simbiotico dai connotati misteriosi ed apparentemente evanescenti. Servirà un complesso esorcismo (perpetrato - ed è qui l'originalità del piccolo, coraggioso film - dai membri della chiesa musulmana locale.
Non si era mai assistito infatti, che io sappia, alla rappresentazione, prima d'ora, di un esorcismo islamico). Konpaku (ovvero "anima" in giapponese), è un film di Singapore meritevole di stima, che soffre per la totale mancanza di mezzi con cui è stato necessario concepirlo, riuscendo tuttavia a mostrare una sua dignità nello scavare addentro a foschi riti e aspetti poco noti della mitologia popolare, ed addentrandosi on coraggio imprudente ma stoico su tematiche anche scabrose e di fatto ardite, addentro ai vincoli di una società influenzata ancora non poco dai dettami di un credo non proprio permissivo o facilmente tollerante.
Buone le atmosfere, inquietanti e cupe, che un budget più cospicuo avrebbe consentito di privilegiare e meglio rappresentare in termini di costruzione visiva e scenica.
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