Regia di Remi M Sali vedi scheda film
Konpaku (2018): locandina
FEFF 21 - UDINE : CONCORSO
"sex and the ghost".
Haqim è un giovane stressato da alcuni eventi sfavorevoli che lo hanno ridotto ad una persona senza più alcuna ambizione o prospettiva di crescita: senza più una ragazza, disoccupato e senza soldi, oppresso da una madre castrante e sospettosa, il ragazzo trascorre il proprio interminabile tempo libero con una compagnia di coetanei ugualmente debosciati ed inconcludenti.
Konpaku (2018): scena
Almeno fino alla comparsa di una splendida donna che gli si para dinanzi, non vista da alcun alteo, e lo attira in un vortice senza uscita: una spirale dalle irresistibili forze attrattive che nasconde, dietro le fattezze di una bella e seducente giapponese di nome Midori, lo spirito inquieto e vampiresco di una entità he lo inghiotte in un vortice apparentemente senza uscita, minacciando seriamente l'incolumità di coloro che si intromettono a contrastare quel rapporto simbiotico dai connotati misteriosi ed apparentemente evanescenti. Servirà un complesso esorcismo (perpetrato - ed è qui l'originalità del piccolo, coraggioso film - dai membri della chiesa musulmana locale.
Konpaku (2018): Junaidi M Sali, Lizzie V
Konpaku (2018): Junaidi M Sali, Lizzie V
Non si era mai assistito infatti, che io sappia, alla rappresentazione, prima d'ora, di un esorcismo islamico). Konpaku (ovvero "anima" in giapponese), è un film di Singapore meritevole di stima, che soffre per la totale mancanza di mezzi con cui è stato necessario concepirlo, riuscendo tuttavia a mostrare una sua dignità nello scavare addentro a foschi riti e aspetti poco noti della mitologia popolare, ed addentrandosi on coraggio imprudente ma stoico su tematiche anche scabrose e di fatto ardite, addentro ai vincoli di una società influenzata ancora non poco dai dettami di un credo non proprio permissivo o facilmente tollerante.
Konpaku (2018): Kamariah Osman
Konpaku (2018): Kamariah Osman
Buone le atmosfere, inquietanti e cupe, che un budget più cospicuo avrebbe consentito di privilegiare e meglio rappresentare in termini di costruzione visiva e scenica.
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