Regia di Han Lee vedi scheda film
FEFF 21 - UDINE : CONCORSO "bittersweet courtroom thriller". Ad affascinante e scrupoloso avvocato scapolo, con un padre anziano e malato in casa, viene affidato l'incarico di difendere una donna di mezza età, colf di un anziano ricco manager trovato morto soffocato con un sacchetto di nylon in circostanze dubbie che non escludono un omicidio in luogo del suicidio. Testimone unica una ragazzina adolescente abitante nella casa dirimpetto: una bimba affetta da autismo che è sicura della sua versione, che avvantaggerebbe l'ipotesi omicida.
Lo stato della ragazzina tuttavia la escluderebbe come testimone attendibile, e l'abile elegante avvocato ne approfitta per aggiudicarsi la causa al primo grado. Il ricorso in appello tuttavia smuove la coscienza dell'uomo, comunque onesto e mite, che si troverà a capovolgere le proprie convinzioni e a battersi per far trionfare una verità he non è più quella della parte che sta difendendo. Al Teatro Nuovo Giovanni da Udine è passato lo charme ed il fascino del divo che fa la differenza.
Un nuovo Cary Grant coreano cinquant'anni dopo. Il suo nome: Woo-sung Jung. Il film è comunque un solido e molto ben congegnato legal thriller, che spazia dalla materia legale addentrandosi per sentieri e tematiche socio civilistiche, grazie a precisi riferimenti a tematiche come l'autismo e, più in generale, la tolleranza, l'equità di trattamento e la discriminazione a danno dei non "omologati". Un legal thriller concitato confezionato e condotto con gran professionalità dal regista Han Lee, e sapientemente costruito per coinvolgere, capovolgendo quanto basta le certezze che il pubblico ha modo di far sue, indotto dalla trama incalzante.
Lo stile, dal piglio tipicamente americano, ricorda prodotti riusciti e indimenticati come Doppio Taglio, cult processuale perfetto anni '80, qualora non si voglia arrischiare a scomodare, quasi sicuramente in modo improprio, capolavori assoluti della cinematografia "da tribunale" come "Testimone d'accusa" di Wilder.
Al FEFF di Udine gran successo in sala, specialmente presso il pubblico femminile, ammaliato dal fascino deldivo sudcoreano.
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