Regia di Betty Thomas vedi scheda film
Credo che raramente ho visto su schermo qualcosa di più fazioso e autocelebrativo di questo film incentrato sulle gesta del più famoso dj radiofonico americano.Ma qualunque sia il pensiero di ognuno su Howard Stern bisogna dire che il nostro è un personaggio che decisamente buca lo schermo e non per caratteristiche fisiche(perchè quella criniera riccia lunghissima che si porta in testa a 50 anni suonati non era un bel vedere).Ed è proprio lui,che si autoimpersona,con i suoi gesti folli e la sua creatività deviata che è l'anima del film che altrimenti,zavorrato da una regia paratelevisiva della mediocre Betty Thomas,non andrebbe oltre un aurea mediocrità.Non so quanto vada perduto nel doppiaggio italiano(e probabilmente parecchio sarà andato perduto)ma sicuramente questo è uno di quei film da vedere in originale per cercare di afferrare tutti i doppi sensi e le pesanti allusioni sessuali che fanno del dj radiofonico Howard Stern un monumento al politicamente scorretto.Dopo un inizio difficile l'autobiografia prende corpo e il livello del film si alza proporzionalmente al suo successo e alla scurrilità delle situazioni radiofoniche evocate(tipo il sesso radiofonico con ascoltatrice bionda maggiorata).Stern si prende gioco di tutto e di tutti e forse anche di se stesso.Ma forse con se stesso è molto più buono che con il mondo che gli gravita attorno.Con gli occhiali con lenti modello fondo di bottiglia,altissimo,magrissimo,dinoccolato a me ha ricordato parecchio John Holmes.Che aveva un'altra sensibilità artistica....
regia paratelevisiva
funziona anche sullo schermo nonostante una capigliatura degna di un decespugliatore
discreta
non male
ok
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