Regia di Nadiah Hamzah vedi scheda film
FEFF 21 – UDINE: CONCORSO
“female cop-thriller”
Una giovane ma risoluta agente di polizia viene impegnata nel tentativo di ritrovamento di una ragazzina appartenente ad una ricca ed influente famiglia facente capo ad un noto industriale edile malese. La presenza della donna, scambiata dai colleghi invidiosi e diffidenti della centrale locale come una studentessa alle prime armi, suscita perplessità tra i colleghi maschi, e nelle indagini la stessa donna si scontra con il responsabile locale, tra lpaltro strettamente imparentato all'influente genitore della scomparsa.
La verità sulla sorte della ragazza sarà tragica, ma la ricerca dell'assassino ancora più dura e tragica, attraverso la quale la tenace poliziotta rischierà più volte la propria incolumità, non solo fisica.
Per la regia di Nadiah Hamzah, giovane cineasta esordiente, Motif è una insolita produzione malese molto incentrata, o almeno concentrata, sulla figura femminile, con tentativi di spostare più volte il filo della narrazione sullo status delle donne in loco, come quando, nel trattare le dinamiche e caratteristiche della protagonista, il film accenna alla frustrazione della donna, che in qualche modo subisce le conseguenze di un matrimonio poligamico che la vede coinvolta in prima persona, sotto forma di sensi di colpa nei confronti della prima moglie del marito, con cui il consorte è ormai ai ferri corti.
In questi particolari il film, valorizzato da un bel manifesto dal sapore retrò, e forte di alcune belle atmosfere lugubri incentrate sulla particolare conformazione naturale del paesaggio e della struttura cittadina malese, risulta senz'altro più interessante di come viene condotta la vicenda gialla, francante piuttosto risicata, se non fiacca, o comunque non proprio caratterizzata da una capacità di intrattenere a fondo lo spettatore, abituato, se non viziato ormai verso ben altri livelli di tensione e suspence, per potersi definire incastrato dai dettagli dell'indagine.
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