Regia di Xiaozhi Rao vedi scheda film
FEFF 21 – UDINE: CONCORSO
“would-be-robbers black comedy”
Un furto premeditato con una certa cura finisce per rivelarsi un disastro in capo a due giovani individui intenti a rubare una partita di telefoni, armati col fucile sottratto tempo prima ad un anziano poliziotto, per questo radiato dall'ordine e costretto a sbalrcare il lunario facendo la guardia giurata per un uomo d'affari di dubbia moralità. I due malviventi si rifugiano in casa di una giovane, rimasta paralizzata da un incidente causato dal fratello.
Costei, che ha perso a voglia di vivere, si troverà piuttosto motivata a fare irritare i due nella speranza che essi la eliminino: ma i ladri non hanno la stoffa per rubare, figuriamoci per fare gli assassini. Inoltre una ventata di redenzione spira anche a favore degli altri biechi ed approfittatori protagonisti di questa intricata vicenda in cui tutti gli intervenuti si trovano ad affrontare, e cercare di risolvere ognuno nel migliore dei modi, situazioni di imbarazzo o di più o meno grave difficoltà che li vede opporre ad una tranquillità ed un benessere a cui ognu, a sui midi legittimamente, ritiene di aver diritto di anelare.
Opera seconda del regista cinese di estrazione teatrale di nome Rao Xiaozhi, “A cool fish” si sofferma, con una certa spigliatezza di racconto, su una tesi piuttosto saggia e condivisibile secondo la quale”ognuno è artefice del proprio destino, e proprio per questo cambiare possibile”.
Le alterne vicissitudini dei nostri tormentati e a volte tragicomici protagonisti, in qualche modo tentano di dimostrare questa tesi, riuscendoci almeno in parte.
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