Regia di Donato Carrisi vedi scheda film
Inconsistente(mente presuntuoso) e velleitario
Ha senso trasporre cinematograficamente il terzo romanzo di un ciclo composto - ad ora almeno - di quattro? Probabilmente sì, se fosse, appunto, autonomamente e realmente dotata di senso la trasposizione, come opera a sé. Probabilmente sì, se si fosse capaci di farlo. Non mi pare questo il caso. Donato Megalom Carrisi prova ad ammorbarci una seconda volta - dopo il pessimo La ragazza nella nebbia (il romanzo omonimo alla base del quale almeno, aveva il pregio di non comporre alcun ciclo) - e, purtroppo, ci riesce. Sono adorabili questi personaggi che non riescono a fare nemmeno una cosa bene per volta ma hanno un'opinione di se stessi talmente smisurata da farne una decina - che trovi occasione e spazio per farlo è solo indice della mediocrità del contesto in cui egli vive. Qualcuno vuole renderlo consapevole dei propri limiti e della propria incapacità, sì o no? Ma no, certo, seguendo la regola del non c'è due senza tre, accogliamo pure a braccia aperte 'il ritorno del maestro italiano del thriller' (sic! Ma magari se ne fosse andato, a tempo indeterminato) che, immancabilmente tratta dalla sua penultima fatica letteraria, ci propinerà una terza ciofeca cinematografica, conducendoci addirittura nell'abisso - di disperazione dopo aver saputo de 'il ritorno del maestro': Io sono l'abisso. Sì, Donato, sì, lo sappiamo che sei l'abisso, il vuoto, il nulla. Non sopravvalutarti ancora però, abisso... non sei così profondo nemmeno come 'nulla'.
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