Regia di Rate Furlan vedi scheda film
Una ragazza americana a Firenze conosce un giovane pittore con cui intreccia una relazione amorosa, ignara del fatto che lui abbia già un figlio da una donna che si è rifiutato di sposare, ma che è ancora innamorata di lui.
Rate Furlan, più attivo come attore, ha vissuto una buona parabola artistica anche come regista soprattutto nel secondo dopoguerra, quando licenziò una salva di pellicole popolari a budget ridotto e di modesto valore artistico. Anche questa Good bye, Firenze (Arrivederci, Firenze) è il discreto lavoro di un mestierante dai pochi mezzi a disposizione che tenta di insinuarsi in uno dei filoni più in voga in quel periodo: il melodramma. Con una sceneggiatura scritta dallo stesso Furlan su un'idea di Giorgio Berlincioni, questo film racconta le disavventure amorose di un'americana a Firenze: già di per sé un'idea abbastanza stantìa, per giunta sviluppata in maniera ben poco originale e convincente: le Vacanze romane di William Wyler non sono intaccate neppure superficialmente. Tra gli interpreti a disposizione di Furlan ci sono Maria Pia Casilio, Franco Balducci, Maria Grazia Francia, Elio Steiner e l'immancabile presenza musicale: Narciso Parigi. Un'ora e mezza di fotoromanzone in bianco e nero, senza grossi colpi di scena e con argomenti effettivamente di scarso appeal. 3/10.
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