Regia di Douglas Sirk vedi scheda film
In un aeroporto per voli acrobatici in un luogo desertico affacciato al Pacifico, volano piccoli aerei acrobatici. Ma volano anche le passioni, che finiscono per aggrovigliarsi.
*** CONTIENE ANTICIPAZIONI *** Douglas Sirk dà un'altra prova di saper dirigere un solido melodramma (ma ha diretto anche buone commedie...). L'ambientazione è un po' insolita (un piccolo aeroporto per voli acrobatici), ma la trama non tanto, poi: una donna bellissima sposata e innamorata di uno che l'ha sempre disprezzata (o quasi sempre); e poi un codazzo di pretendenti infelici, qualcuno che vuole solo il suo corpo, e uno che si innamora perdutamente di lei.
La trama mi ricorda “Le notti bianche” di Dostoevskij e i vari film che ne sono stati tratti. Il protagonista ottiene per un momento l'amore della donna - anche se quanto profondo è da vedere; poi la situazione cambia irrimediabilmente, e non tornerà mai più come in quel momento magico. Basta un momento, che forse resterà tale, in cui l'uomo di cui era innamorata sembra finalmente diventato sensibile, che il suo cuore è vinto in un istante. L'amore che aveva provato per un altro svanisce come un sogno al mattino; forse era solo solitudine e generico bisogno di affetto. Svaniscono anche le gravissime umiliazioni inflittele dal marito, come la richiesta di prostituirsi al padrone dell'aeroporto per ottenere il permesso per un altro volo.
Difficile anche credere al vero cambiamento del marito, proprio nel momento in cui aveva soddisfatto il suo smodato desiderio di volare. Dopo la dopamina datagli dal volo, che cosa avrebbe fatto?
Si può anche disquisire sulle motivazioni del personaggio di Rock Hudson nel procurare il volo al marito di lei: fare il ruffiano con la donna? fare vedere il suo potere? o è un modo elegante per liberarsi del marito? In ogni caso, i suoi calcoli sono sbagliati.
Il finale è alquanto amarognolo: chi resta solo, e chi si è sposato con la persona sbagliata.
Se qualcuno volesse capire perché Sirk sia un grande regista, o cosa sia la regia stessa, si guardi la sequenza dell'arrivo del protagonista nel suo appartamento, a tarda sera: immagine nello specchio, poi diretta, inquadrature che ruotano, angolazioni, spostamento opportuno degli attori, ombre che fanno il loro gioco nel buio..... Se penso al qualunquismo e alla sciatteria di certi registi che spingono i loro film al cinema oggi, gli consiglierei di studiarsi un po' queste sequenze. Perché ho sentito dichiarare da qualcuno, che non conosce la storia del cinema, e che gli piace fare cinema così come gli viene...
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