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Il trapezio della vita

Regia di Douglas Sirk vedi scheda film

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marcelusar2012

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La recensione su Il trapezio della vita

di marcelusar2012
10 stelle

Il più bel film in assoluto di Douglas Sirk assieme a Lo specchio della vita. Non uno dei suoi film più conosciuti e va riscoperto. La critica americana lo distrusse alla fine degli anni 50 per poi rivalutarlo in anni recenti. Un bianco e nero spettacolare, un cinismo nei personaggi davvero energico, non per niente è tratto da William Faulkner. Il personaggio del giornalista interpretato da Rock Hudson è subdolo, interessato solo al suo articolo, era inusuale che la star del film fosse un personaggio negativo a quei tempi. Come Lo specchio della vita era un glamour di ultra sentimentalismo e commozione, tanto Il trapezio della vita è controllato e cinico, due opposti che si attraggono. Le più belle interpretazioni di Dorothy Malone (Il grande sonno e Come le foglie al vento) e Jack Carson (Mr. Smith va a Washington e La gatta sul tetto che scotta). 

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Ultimi commenti

  1. (spopola) 1726792
    di (spopola) 1726792

    Concordo col tuo giudizio su "Il trapezio della vita". Era della stessa idea anche Enzo Ungari che in occasione del volumetto pubblicato dalla Bottega del cinema di Firenze a venti anni di distanza dalla morte di Fassbinder, in un articolo dal titolo "Fassbinder verso Sirk - La grande poesia delle cause perse " scrisse "Gli americani gonfi di Martini di Douglas Sirk (borghesi, in apparenza normali) e gli anormali di Fassbinder (puttane, ruffiani, vecchi, emigranti, froci, lesbiche, drogati, banditi, terroristi) sono tutti, come Dorothy Malone e Robert Stack, dei "tarnished angels"(...) in quel loro voler combattere qualcosa che forse è già perduto fin dall'inizio. Da qui la scelta, comune a entambi, del melodramma come travestimento e genere ideale per cantare, attraverso l'elogio delle lacrime e la loro comparsa, il piacere particolare delle cause perse, rappresentate nella loro forma più classica e commovente, quella degli amori impossibili. Quando più niente è possibile tutto smette di essere improbabile, e Rock Hudson può perfino sussurrare nella penombra a Dorothy Malone la sapienza dei tragici greci (THE TARNISHED ANGELS, IL PIU' BEL FILM DI DOUGLAS SIRK)".

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