Regia di Ken Annakin vedi scheda film
Carl Schaffner, finanziere britannico di origine tedesca, apprende, mentre si trova a New York, che si aprirà un'inchiesta a suo carico; essendo consapevole d'aver commesso diverse frodi, fugge in treno in direzione del Messico, ove intende vivere una "latitanza dorata". A bordo del suo vagone conosce un uomo dall'indole mite, anch'egli diretto in Messico per ricongiungersi alla famiglia. Pur di evitare problemi alla frontiera, Schaffner stordisce l'uomo, con il quale ha una notevole somiglianza, gli ruba il passaporto e si camuffa in modo da assomigliargli. Dopo varie peripezie, raggiunge la città di confine di Catrina, in Messico; ciò non porta fortuna al finanziere. Apprende che l'uomo cui ha rubato l'identità è Paul Scarff, ricercato per avere assassinato un politico messicano e che gli inquirenti d'oltre frontiera non sono particolarmente interessati ad accertare ... chi sia chi. "Al Di Là Del Ponte", diretto da Ken Annakin, racconta la drammatica storia di Carl Schaffner, la quale trova conclusione in un epilogo tragico. Uomo decisamente poco meritevole, il protagonista, pur di sottrarsi alla legge, manovra gli eventi a suo favore. Non è, tuttavia, in grado di controllare tutti i parametri. Sorte ed intelligenze a lui avverse contrastano i suoi intenti, quelli di vivere un una sorta di esilio dorato finchè fosse stato in grado di tornare nel mondo anglosassone senza timore di forze dell'ordine e tribunali. Il sopruso commesso contro Paul Scarff lo rovina; il capo della polizia messicana, incline a macchinazioni, reso noto il ruolo di Schaffner nella morte del somigliante Scarff, a segui fa letteralmente terra bruciata intorno al finanziere. Non può allontanarsi dalla cittadina di confine; non ha più ospitalità ne' buona accoglienza nelle botteghe, negli alberghi, nelle case della zona. Gli è impedito dormire in ricoveri di fortuna e dissetarsi perso le fontane pubbliche; ha una sola scelta, attraversare il ponte che separa il Messico dagli U.S.A. e poter così essere arrestato da un caparbio agente di Scotland Yard. In questo contesto, Schaffner perde tutto. Posizione, ricchezza, abilità manipolatorie non lo aiutano. E' ridotto ad un individuo non più in grado di soddisfare i bisogni primari. Non sappiamo come si nutre, cosa riesca a racimolare in giro; trova, però, conforto nel rapporto con Dolores, una cagnetta, precedentemente appartenuta a Scarff, la quale gli si affeziona. Dolores diviene quanto di più caro ha Schaffner; questa maturata affezione è sfruttata da chi intende arrestare il finanziere con determinazione e crudezza. Pur avendo compreso ciò, il protagonista agisce in favore dell'animale, posto in condizioni di sofferenza, ponendo in secondo piano la tutela, prima della libertà; in seguito, istintivamente, della propria vita. Rod Steiger interpreta Carl Schaffner, ben rendendo il personaggio, anche a seguito delle sue metamorfosi. Da magnate abituato ad avere l'obbedienza dalle persone che lo circondando, a criminale privo di scrupoli; infine, uomo solo e disperato, il cui estremo stato di difficoltà dà valore a quanto di buono è rimasto in lui. L'intreccio del racconto è complesso; giunti i personaggi nel Messico, la vicenda s'"intorbidisce". Le controverse dinamiche che regolano la società della nazione centroamericana - la polizia poco chiara nel suo agire; l'affetto che il popolo ha per Scarff - rende incerta l'evoluzione della trama. La tensione è molto alta, l'epilogo spiazzante. Un convincente dramma, focalizzato su rapporti causa-effetto connessi a responsabilità e (tardiva) redenzione.
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