Regia di Evgeny Ruman vedi scheda film
Una gradevole pellicola incentrata su una continua, sottile ironia nel raccontare le vicende di una coppia di doppiatori russi trasferitisi in Israele ad inizio anni '90 con la certezza (che si rivelerà illusoria) di poter continuare a svolgere senza problemi la loro professione
E' un curioso e simpatico film questa commedia israeliana del 2019, giocata molto sull'ironia e su vicende al limite tra il surreale ed il grottesco. Una coppia di doppiatori russi, trasferitisi in Israele ad inizio anni '90 con la certezza di poter continuare a svolgere la loro professione (in un Paese dove gli oriundi caucasici sono numerosi), incontrano in realtà non poche difficoltà di adattamento alla nuova realtà, finendo per svolgere lavori un pò particolari ma comunque legati alla loro abilità vocale. La passione per il cinema italiano da parte del regista è indubbia, e non solo per più di un espicito omaggio a Federico Fellini, ma anche per una probabile ispirazione da uno dei tanti Fantozzi in una vicenda abbastanza paradossale in cui marito e moglie si trovano invischiati. Un film sostanzialmente gradevole, ben recitato e con quella sottile, continua ironia che nel contesto degli anni '90, fatto ancora di videocassette e cinema pornografici, trova un'ambientazione decisamente azzeccata.
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