Victor e Raya Frenkel sono state tra le voci più celebri del doppiaggio cinematografico sovietico per decenni. Moltissimi film occidentali arrivati nel Paese sono stati doppiati da loro ma nel 1990, con il crollo dell'Unione Sovietica, hanno deciso di fare aliyah, ovvero di immigrare in Israele come hanno fatto negli anni centinaia di migliaia di ebrei sovietici. Israele però non ha bisogno di doppiatori russi e i tentativi dei due di usare il loro talento finiranno per causare eventi bizzarri e inaspettati.
Commedia agrodolce che esplora con delicatezza e intelligenza il tema dell’emigrazione e dell’adattamento culturale, oltre che degli equilibri delicati all’interno di una coppia che si ama.
Tanti particolari fanno venire in mente il cinema di Aki Kaurismäki.
Piacevole e malinconico, voto 6,5
Una gradevole pellicola incentrata su una continua, sottile ironia nel raccontare le vicende di una coppia di doppiatori russi trasferitisi in Israele ad inizio anni '90 con la certezza (che si rivelerà illusoria) di poter continuare a svolgere senza problemi la loro professione
Saputo che era su Rai5 (senza spot) l'ho guardato, soprattutto nella speranza di vedere qualcosa sulla vita "vera", in Israele; risultato: un pò di delusione. Comunque il film è tenero, delicato, a volte straniato, però ben diretto, cosa che salva i buchi di sceneggiatura. Voto: 6- (sei meno).
Israle 1990: con l'allentamento delle restrizioni all'espatrio, molti ebrei sovietici emigrano in Israele. Forse che sarebbe stato meglio restare nel luogo natio?
La "terra promessa" non mantiene le aspettative di Victor e Raya. A sessant'anni e passa, dall'Unione Sovietica si trovano in Israele e inaugurano un nuovo capitolo della loro vita che non sarà per niente facile. Sarà che sono loro coetanea, ma il film mi è piaciuto, delicato, originale e anche divertente. Brava soprattutto la protagonista.
È un'opera che inizia sottotono, ma che lentamente avvolge e coinvolge lo spettatore. Lo stile è abbastanza quotidiano e dimesso; niente enfasi, niente climax, niente suspense. Tuttavia, la vicenda di questa coppia di ebrei sovietici che emigrano in Israele inizia ad interessarci.
All'inizio sono due pesci fuor d'acqua, che si trovano a vivere in una società molto diversa… leggi tutto
E' un curioso e simpatico film questa commedia israeliana del 2019, giocata molto sull'ironia e su vicende al limite tra il surreale ed il grottesco. Una coppia di doppiatori russi, trasferitisi in Israele ad inizio anni '90 con la certezza di poter continuare a svolgere la loro professione (in un Paese dove gli oriundi caucasici sono numerosi), incontrano in realtà non poche…
È un'opera che inizia sottotono, ma che lentamente avvolge e coinvolge lo spettatore. Lo stile è abbastanza quotidiano e dimesso; niente enfasi, niente climax, niente suspense. Tuttavia, la vicenda di questa coppia di ebrei sovietici che emigrano in Israele inizia ad interessarci.
All'inizio sono due pesci fuor d'acqua, che si trovano a vivere in una società molto diversa…
Come oramai da un anno e un mese, siamo in attesa. In attesa di capire se le sale possono ripartire. In attesa di tornare al cinema per goderci un’emozione. In attesa di condividere un rito divenuto integrante…
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Commenti (8) vedi tutti
Commedia agrodolce che esplora con delicatezza e intelligenza il tema dell’emigrazione e dell’adattamento culturale, oltre che degli equilibri delicati all’interno di una coppia che si ama. Tanti particolari fanno venire in mente il cinema di Aki Kaurismäki. Piacevole e malinconico, voto 6,5
commento di michemarUna gradevole pellicola incentrata su una continua, sottile ironia nel raccontare le vicende di una coppia di doppiatori russi trasferitisi in Israele ad inizio anni '90 con la certezza (che si rivelerà illusoria) di poter continuare a svolgere senza problemi la loro professione
leggi la recensione completa di galavernaSaputo che era su Rai5 (senza spot) l'ho guardato, soprattutto nella speranza di vedere qualcosa sulla vita "vera", in Israele; risultato: un pò di delusione. Comunque il film è tenero, delicato, a volte straniato, però ben diretto, cosa che salva i buchi di sceneggiatura. Voto: 6- (sei meno).
commento di Roberto MorottiIsrale 1990: con l'allentamento delle restrizioni all'espatrio, molti ebrei sovietici emigrano in Israele. Forse che sarebbe stato meglio restare nel luogo natio?
leggi la recensione completa di BalivernaLa "terra promessa" non mantiene le aspettative di Victor e Raya. A sessant'anni e passa, dall'Unione Sovietica si trovano in Israele e inaugurano un nuovo capitolo della loro vita che non sarà per niente facile. Sarà che sono loro coetanea, ma il film mi è piaciuto, delicato, originale e anche divertente. Brava soprattutto la protagonista.
commento di Artemisia1593Insignificante boiata.
commento di gruvierazMah,capisco la strampalata idea ma la visione risulta assai avvilente.voto.1.
commento di chribio1Spaccato di vite in sospeso. Persone dal passato glorioso al tramonto. Il film di Fellini è il paradosso. Bel film. 7
commento di Leonardociatto