Un fratello ed una sorella adolescenti, due personalità opposte e due stili registici speculari, frenetico e riflessivo, per raccontarci i loro differenti punti di vista. Originale ed estrosa la regia di Trey Edward Shults.
14° FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2019
Un fratello ed una sorella adolescenti, due personalità opposte seppur provenienti dalla stessa famiglia, e due stili registici speculari per raccontarci i loro differenti punti di vista. La prima parte del film è dedicata al maschio Tyler (Kelvin Harrison Jr.) e, come il suo carattere esagitato, lo stile è frenetico, testosteronico, un'esplosione di luci pulsanti e musica assordante, con la cinepresa che non smette mai di muoversi precipitosamente per seguire lo sgomitare di un diciottenne afroamericano aspirante campione di lotta colpito da un infortunio alla spalla, il suo rapporto turbolento con la fidanzata, gli scontri con un padre severo che cerca di spingerlo all'eccellenza per prepararlo alle sfide della vita. Quando un'improvvisa tragedia sconvolgerà la vita del ragazzo e della famiglia, un passaggio attraverso un buio tunnel segna la cesura con la seconda parte, in cui la vicenda prosegue, ma con al centro la sorella Emily (Taylor Russell), più riflessiva e introspettiva, e lo stile si fa più pacato e tradizionale, con luce naturale musica sommessa, per raccontarci come la ragazza ed i familiari cercano di ricostruire le proprie vite, lei principalmente grazie all'amore di Luke (Lucas Hedges).
Felicemente libero, nel trattare una storia pur dura e drammatica, dalla retorica che appesantisce molte recenti pellicole sulla comunità afroamericana (in primis i filmacci di Nate Parker), Waves dimostra invece grande sensibilità e soprattutto originalità nel narrare una vicenda di amore e di disperazione, di vita presa troppo di petto e di necessità di riuscire a rincollare i pezzi dopo uno schianto devastante. Suscita applausi l'estro registico di Trey Edward Shults, che si scatena soprattutto nella prima parte, con un uso espressivo e trascinante della luce, dei colori fosforescenti e della colonna sonora sparata al massimo volume. Dal punto di vista stilistico, il rallentamento del passo nella seconda metà potrebbe apparire anti-climatico, ma risulta perfettamente coerente e necessario con la scelta di rappresentare la visione di Emily. Il regista dimostra grande maestria nei movimenti di macchina (fin dall'inzio con la bella l'inquadratura vorticante all'interno dell'abitacolo dell'auto) e nell'uso del grandangolo, che ricorda Terrence Malick, di cui Trey Edward Shults è stato collaboratore (si risente la sua influenza anche in certe riprese di alberi e natura).
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta