Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Il più americano e lineare dei film di Tarantino gode di una costruzione narrativa - come sempre - impeccabile e di un cast eccezionale; sfrutta l'alternanza di momenti 'alti' e 'bassi', drammatici (l'arresto, il carcere), di pura tensione e perfino comici (De Niro che fredda la ragazzina idiota nel parcheggio del centro commerciale, in pieno giorno). E' pertanto un altro grande lavoro di un regista che attinge dai classici, rimastica e rielabora fino ad ottenere uno stile personale: forse un passo indietro (per la struttura ordinata, per la minore complessità della storia e degli intrecci fra personaggi) rispetto a Pulp fiction, ma sempre un ottimo film. E l'eroina avanti con gli anni, bruttarella e per nulla affascinante, appartenente ad uno strato sociale medio-basso, è quanto di più umano (e pertanto anti-Tarantino) si possa immaginare; ancora una volta nella continua lotta, non solo verbale, fra bianchi e neri e fra uomini e donne, è piuttosto un'altra la categoria sociale che la spunta: i furbi, sui fessi.
Una hostess viene beccata dalla polizia: faceva da tramite nel mercato d'armi di un potente malavitoso. Scarcerata su cauzione dal boss, lo incastra collaborando con gli agenti, per poi fuggire indisturbata con il malloppo del boss.
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