Trama
Georges lascia il sobborgo di periferia in cui vive e si prodiga per cercare di comprare la giacca dei suoi sogni. L'acquisto gli costa tutti i suoi risparmi e si trasforma presto in ossessione. Il rapporto di possessività e gelosia che Georges avrà con la giacca lo farà precipitare in un vortice criminale.
Approfondimento
DOPPIA PELLE: UNA FOLLE OSSESSIONE
Diretto e sceneggiato da Quentin Dupieux, Doppia pelle racconta la storia di Georges, un quarantaquattrenne solitario che riesce con i risparmi di una vita a comprare la giacca scamosciata dei suoi sogni. Poiché il costo è abbastanza elevato, riceve in regalo anche una piccola e obsoleta videocamera digitale. Non passa molto tempo prima che Georges maturi nei confronti dell'indumento una sorta di amore sviscerato. L'ossessione è tale che sente la voce della stessa giacca che lo convince a unirsi a lei nell'obiettivo comune di eliminare tutti gli altri tipi di giacche (e loro possessori) che si trovano sulla faccia della terra, riprendendo le sue gesta con la telecamera. Ha inizio così per Georges una rapida discesa nella follia che coinvolge anche Denise, una giovane barista che l'uomo, presentandosi come regista, convince a far da montatrice al film che sta girando.
Con la direzione della fotografia dello stesso Dupieux, le scenografie di Joan Le Boru, i costumi di Isabelle Pannetier e le musiche di Janko Nilovic, Doppia pelle è un mix di commedia nera ed horror che è stato così raccontato dal regista in occasione della partecipazione al Festival di Cannes 2019 nella sezione Quinzaine des Rèalisateurs: "Volevo filmare la follia. Sono considerato un regista che fa film folli ma non ho mai raccontato in maniera diretta la follia, sebbene tutte le mie storie non fossero proprio normali ma presentassero qualcosa di fuori dal mondo. In quel caso, erano proprio i film a essere folli e non i personaggi. In Doppia pelle, invece, l'obiettivo era quello di confrontarmi con un personaggio che deraglia del tutto dai propri binari. Potrei dire che è il mio primo film realistico dal momento che per la prima volta mi confronto con la realtà e presento un'opera che ha al centro una storia, degli attori e niente più".
"L'ossessione di Georges per la giacca - ha proseguito Dupieux - fa parte della sua realtà. Vive in un mondo in cui tutto reale e il personaggio è più che concreto: chiunque di noi potrebbe imbattersi in Georges e, volendo, ognuno di noi potrebbe essere Georges! Può sembrare spaventoso ma penso che qualche Georges si palesi nella vita di tutti: io stesso penso di aver già lavorato con qualcuno di simile... è piuttosto destabilizzante. Di solito, in una storia sulla follia, vediamo lo slittamento della mente del personaggio, caratterizzato in ogni suo aspetto. In questo caso, invece, sappiamo poco o niente del protagonista: avevo filmato il prima dell'incontro con la giacca, la sua quotidianità e la sua vita famigliare, ma poi ho deciso al montaggio di eliminare il tutto perché non era funzionale al mio racconto".
Il cast
A dirigere Doppia pelle è Quentin Dupieux, regista, sceneggiatore e musicista francese. Nato nel 1974, Dupieux ha realizzato i primi cortometraggi già da adolescente riuscendo, a diciannove anni, a venderne uno al colosso Canal+. Contemporaneamente, si è dedicato alla musica elettronica e ha trovato il successo… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (6) vedi tutti
Il mistero è: come fa un film come questo essere costato 4 milioni di euro??
commento di Aiace68Un film delirante ma riuscito, che ha anche il pregio di essere breve. Ottimi interpreti.
commento di vurdalakSingolarmente grottesco fino a diventare surreale e mefistotelico; manca un impianto narrativo solido, e una storia dal mordente maggiore. Bravo Dujardin.
commento di Stefano LUn film un po' "strano" come il suo regista e altre sue opere...comunque a suo modo divertente.
commento di ezioStoria assurda di un pazzoide fissato con le giacche.
commento di gruvierazPsycho-thriller grottesco con venature pulp nell'ultima mezz'ora e uno script da b-movie, realizzato con mezzi minimi al punto da farsi meta-cinema.
leggi la recensione completa di barabbovich