Regia di Alaa Eddine Aljem vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2019 - SEMAINE DE LA CRITIQUE Amine scappa con l'auto, inseguito da diverse auto della polizia: capiamo che ha con sé un lauto bottino di soldi frutto di una rapina. Ma sa di essere in trappola e, con la macchina in panne, decide di nascondere ove possibile il suo tesoro: sale su una collina deserta e scava un buco per celare il bottino, avendo cura di improvvisare una sorta di tomba rudimentale che incuta rispetto negli eventuali passanti.
Ridisceso, viene arrestato ed incriminato dalle forze dell'ordine, anche senza rivelare ove si trova il denaro. Ritroviamo quindi Amine a fine pena, intento ad uscire per tornare a riorendersi il tesoro. Ma, giunto in loco, l'uomo si accorge che, sulla collina un tempo deserta, è stato costruito un santuario in onore di un santo senza nome, che si dice dotato di poteri miracolosi a favore dei pellegrini che giungono a venerarlo. Riuscire a prelevare il tesoro, si rivelera' una impresa impossibile, a cui parteciperanno alcuni altri loschi ma soprattutto buffi personaggi, intenti a dimostrare ognuno l'alto grado di approssimazione nel portare avanti l'impresa.
Contro questi malintenzionati, tutta una buffa accozzaglia di paesani di un villaggio costituitosi poco dopo attorno al luogo di culto, in mezzo ad un deserto di sabbia e terra che ispira più fiducia e buonumore, che isolamento e disperazione. Curiosa produzione multietnica che lega parsi come Marocco, l'immancabile Francia, Libano, Germania e Qatar, The Unknown Saint è una insolita commefia spigliata e spiritosa che punta su una comicità da farsa a volte divertente, altre un po' più goffa e forzata.
Ad ogni buon conto il film risulta leggero e piacevole, forse sin troppo facile e pilotato, forse addirittura puerile quanto basta per suscitare una certa tenerezza che ce lo fa rendere simpatico, tralasciando certi passaggi faciloni ed improbabili di una vicenda spesso grottesca e comica, colma di siparietti a volte davvero divertenti.
Immagini, panorami e locations di quello splendido deserto mediorientale che quasi mai comunica vero vuoto e impossibilità di vita, risultano al contrario assai fotogenici ed stimolanti, quasi potesse trattarsi di una futura meta turistica di successo... magari scelta per venerare il santo che non c'è.
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