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Nina Wu

Regia di Midi Z vedi scheda film

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La recensione su Nina Wu

di alan smithee
8 stelle

CINEMA OLTRECONFINE/FESTIVAL DI CANNES 2019 - UN CERTAIN REGARD

Nina è un'attrice che ha saputo accettare molti compromessi pur di riuscire a farsi un nome nell'industria cinematografica: ha lasciato il paese natio per raggiungere Taipei e non si è fatta molti scrupoli nell'accettare di partecipare ad un casting inerente un film di spionaggio che vede la protagonista prescelta coinvolta in numerose scene di sesso, anche piuttosto esplicite.

Scorgiamo l'attrice nel momento in cui ha già ottenuto l'ambito ruolo, e ne valutiamo la tensione sin dai tratti espressivi che la contraddistinguono nel prender parte a scene che le provocano tensioni non molto dissimili a quelle probabilmente appannaggio del suo tormentato ruolo.

Poco per volta scopriamo i contorni più intimi della vita della donna, la realtà familiare abbandonata per seguire le proprie legittime aspirazioni, gli amori segreti che ella, suo malgrado, ha dovuto lasciarsi dietro, e con cui non è più in grado di potersi confrontare né aprire in confidenze o rivelazioni intime.

Nel momento in cui il film viene selezionato per partecipare ad un importante festival, l'attrice viene richiamata nella capitale per la presentazione ufficiale e, nel predisporsi a tornare in perfetta forma fisica per l'evento internazionale, costei avrà modo di confrontarsi con una delle sue principali rivali, a cui infine ella riuscì a soffiare l'agognato ruolo, non senza per questo aver dovuto pagare un prezzo molto alto in termini di dignità e sensi di colpa.

Per la prima volta alle prese con una sceneggiatura di terzi, il regista taiwanese nato nel Myanmar Midi Z ci conduce entro i meandri tortuosi di una mente devastata dall'abuso e dal senso di colpa che finisce per opprimere la protagonista e farle rivivere ad occhi aperti un incubo senza fine, di cui ella realmente ne patì le conseguenze.

Liberamente ispirato ai fatti di cronaca inerenti la vicenda degli abusi sessuali in capo al produttore Weinstein, Nina Wu in realtà parla di molte altre cose, ma viene raccontato come una sorta di thriller che si preoccupa di rilasciare qua e là anche precisi riferimenti a questa vicenda: non è un caso se la stanza d'albergo ove si svolge la combattutissima e d efferata, umiliante sessione di prova per la selezione della protagonista, porti il numero 1408, dal titolo di un celebre film horror prodotto proprio dal sinistramente famoso produttore.

E il film, ambiguo, complesso e davvero poco lineare nell'esporre la dinamica e la relativa tempistica dei fatti, si presenta come un incubo ad occhi aperti che sa essere ammaliante e disturbante nello stesso tempo.

Alla riuscita del film contribuisce non poco la presenza, fisica ma non solo, della brava e bella attrice e sceneggiatrice Wu Ke-xi: è stato merito suo, quello di aver proposto la propria sceneggiatura a Midi Z, che l'ha divorata e fatta sua nel giro di poco tempo, decidendo di utilizzare lo script per il suo prossimo impegno cinematografico, fino a convincersi di scegliere la sua autrice, già sua interprete di riferimento in altri lavori precedenti, anche per interpretare l'impegnativo ruolo della turbata protagonista di questa estenuante, traumatica esperienza di vita e carriera.

 

 

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