Regia di Emir Kusturica vedi scheda film
Incredibile. Paolo Mereghetti, che ha visto la versione di 140', dà al film di Kusturica tre stelline su quattro. Io, che ho visto la versione scorciata, ho trovato il film incomprensibile, astruso, inconcludente, insignificante, noioso. E lo dico da ammiratore di Kusturica, del quale ho amato moltissimo "Ti ricordi Dolly Bell?", "Papà è in viaggio d'affari" e "Il tempo dei gitani" e apprezzato (non amato) "Underground" (1995). Come è capitato a molti registi in passato, il recarsi dal proprio paese d'origine, magari del terzo mondo, in paesi economicamente più evoluti, anche Kusturica ha perso smalto. Un po' meglio andò a Dusan Makaveyev con il suo film canadese, "Sweet Movie" (1974) e con il suo film svedese "Montenegro tango" del 1981 (male invece con il film australiano "Coca-Cola Kid" del 1985). Più che il sogno americano, il regista bosniaco sembra parlare del proprio spaesamento in un mondo che non gli appartiene. Purtroppo questo spaesamento si avverte eccome e il film ne risente, risultando in un'accozzaglia di immagini senza senso (il sogno degli esquimesi) e una storia stereotipata, già racconata, e meglio, da decine di registi americani. Non ci voleva Kusturica per raccontarci che il sogno americano è morto.
Fra gli attori segnalerei Jerry Lewis (forse alla sua prova migliore dopo i film da Picchiatello) e Vincent Gallo, impareggiabile nella scena in cui ripete i gesti di Cary Grant in "Intrigo internazionale". Johnny Depp, come spesso gli accade quando non lavora con Tim Burton (il suo picco rimane, secondo me, l'interpretazione di Ed Wood nel film omonimo), appare fuori parte e (non si sa quanto volutamente) inespressivo. Di Faye Dunaway dopo dieci minuti non se ne può più, mentre Lili Taylor è brava in una parte che non rimarrà nella storia del cinema.
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