Regia di Jan Komasa vedi scheda film
Il giovane Daniel (Bielenia) lavora nella falegnameria di un istituto di detenzione. Scappato da lì, trova rifugio in una canonica, dove viene scambiato per il parroco. La situazione è propizia, Daniel ci prende gusto e irretisce i fedeli con le sue prediche anticonformiste. Contestualmente, la comunità trova l’occasione per rimarginare vecchie ferite, dovute al dramma di un terribile incidente occorso tempo prima.
Attratto da personaggi borderline (come nel successivo The Hater), il regista polacco Jan Komasa confeziona una favoletta di redenzione al cui confronto sembrerebbero credibili persino certe screwball comedy degli anni Quaranta. Il tutto condito da un ritmo asfittico, inutili concessioni al grandguignol e dialoghi che sembrano usciti dalla penna di Federico Moccia.
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