Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Alex (Malcolm MacDowell) - un diciottenne teppista inglese innamorato della musica di Beethoven, reduce da una serie di atroci scorribande - viene usato dal governo come cavia per sperimentare una nuova terapia capace di eliminare l'insorgenza di qualsiasi istinto violento. Reintegrato nella società, dapprima Alex subirà un brutale contrappasso infertogli da coloro che aveva seviziato in precedenza, quindi resuscita i propri istinti criminali. Controverso capolavoro visivo del regista anglo-americano, che dà fondo a tutta la sua immaginazione arrivando a toccare una delle vette più alte mai raggiunte a livello visivo nella storia del cinema: dall'uso dei piani sequenza al montaggio, fino all'invenzione di un futuristico linguaggio giovanile e al colore usato in modo magistrale, Kubrick si eleva di una spanna assurgendo ad indiscusso maestro del cinema. Quanto in 2001 era accennato, in questo film tratto dall'omonimo romanzo di Anthony Burgess viene prepotentemente esplicitato, con una forza visiva che da questo punto in avanti contrassegnerà l'intera produzione di Kubrick. Sul piano dei contenuti, il massiccio impiego di violenza nel film all'epoca fece non poco discutere, con la critica che avvertì più il lato sovversivo del messaggio che non quello pedagogico. Il titolo viene da un'idioma inglese, queer as a clockwork orange, che sta per "strano come un'arancia meccanica", come viene ridotto il protagonista sotto terapia.
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