Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Tratto dall'omonimo romanzo di Anthony Burgess e realizzato in apertura di decennio quasi a volerne delineare immediatamente i contorni e gli umori più contraddittori e oscuri, Arancia meccanica costituisce la più geniale e lucida disamina delle radici della violenza nella società contemporanea. Un capolavoro visionario e disperato, uno straordinario teorema di spietata e brutale ineluttabilità: il male, la violenza, sono l'unica difesa possibile contro lo stesso male e la stessa violenza. Nessuna speranza, nessuna utopia positiva, nessun progresso umano (anzi, la scienza stessa diviene funzionale strumento per la salvaguardia dell'autorità del Potere), solo la trasfigurazione delle paure più recondite di una civiltà in disfacimento e ancora alla ricerca di una via di fuga dall'abisso. Un'opera magistrale, resa ancora più preziosa dalla travolgente e smagliante veste formale che la arricchisce, a partire dalla magnifica fotografia di John Alcott, sino all'eccezionale colonna sonora e all'interpretazione sfrenata e sorprendente di Malcolm McDowell. Una pietra miliare di abbagliante splendore.
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