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L'età inquieta

Regia di Bruno Dumont vedi scheda film

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La recensione su L'età inquieta

di emmepi8
8 stelle

Una generazione perduta, una visione realistica, ma senza essere documentaristica, una quasi non presenza della regia lascia libero il campo a farci entrare nell’intimo di un gruppo di “Vitelloni” che vivono male la loro vita senza un lavoro, uno scopo e un ideale, frutto delle generazioni precedenti che hanno lasciato un terreno infertile e devastato. La  sterilità di una vita inclassificabile sarà un campo fertile per far peggiorare le menti dei ragazzi che sempre più si sposteranno dalla parte della soluzione violenta ad iniziare  dalla quotidianità. Il regista ha un tono prosciugato che non consente  facili sentimentalismi, tutto è inquadrato in un contesto duro e senza speranza, un realismo sintetico direi,  i ragazzi vivono in gruppo, ma la solitudine di tutti è  la vera atmosfera che li avvolge; i loro silenzi, le corse in moto senza senso, le violenze senza scopo, la malattia del protagonista che appare nei momenti di vita.  Un tipo di cinema diverso,  con  un linguaggio personale che  sempre più nella visione del film riesce a farci concentrare sulla rappresentazione della storia, di fatto viene meno il moralismo del caso, ma ci si aggancia alla rappresentazione, giustamente, lasciando a noi, individualmente, con la sensazione che ne deriva, un giudizio personale. Gli attori  non sono professionisti, ma abitanti del luogo, quindi un quadro ancora più aderente alla realtà ed alla problematica;  una bella direzione della fotografia   cozza volutamente con il racconto che porterebbe su altre strade tecniche. Il titolo originale è certamente più emblematico di quello italiano, che devia in un campo assolutamente estraneo al discorso del regista.

Sulla trama

una storia che inquadra una fase  generazionale

Su Bruno Dumont

in debutto  ottimo

Su David Douche

un volto che esemplifica da solo

Su Marjorie Cottreel

un corpo sinuoso ed efficacd

Su Geneviève Cottreel

il ruolo della madre, molto efficace

Su Kader Chaatouf

il ragazzo arabo, vittima predestinata

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