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Pari

Regia di Siamak Etemadi vedi scheda film

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La recensione su Pari

di alan smithee
7 stelle

32° TRIESTE FILM FESTIVAL - IL CINEMA DELL'EUROPA CENTRO-ORIENTALE ED. 2021 - Concorso lungometraggi

Pari è una bellissima donna iraniana sui quarant'anni, i cui pregevoli lineamenti riescono a trapelare anche attraverso i castigati costumi imposti dalla sua origine mediorientale, che decide di recarsi ad Atene con l'anziano marito, dopo che il figlio, studente accorso mesi prima nella capitale greca per specializzarsi, ha smesso da tempo di dare notizie di sé.

Bloccata dall'impossibilità di comprendere la lingua del luogo, e da una superficiale conoscenza della lingua inglese, la donna si incunea tra i meandri di una Atene misteriosa e piena di complotti pronti a dar vita a violente sommosse, spesso organizzate dalle frange più oltranziste del movimento studentesco in rivolta.

Perse le tracce dell'anziano consorte, poi ritrovato e vittima di un fatale attacco cardiaco, la donna proseguirà con ancor più ardore la ricerca dell'agognato figlio, fino a rendersi conto che, più che costui, in realtà ella si ritrova alla ricerca di se stessa, donna da sempre vincolata ad una propria sorte di moglie devota al servizio di un marito inadeguato per età ed apertura mentale, trovando così in extremis, a bordo di un cargo, una soluzione almeno personale che la avvii verso un futuro probabilmente altrettanto incerto e pieno di incognite, ma probabilmente più appagante del precedente, da condividere finalmente con una persona più consona o quantomeno non imposta dalle castranti circostanze sociali del proprio paese natio, attraverso cui rapportarsi.

Opera seconda del regista iraniano quarantanovenne Siamak Etemadi, Pari è un film assai interessante, a tratti anche visivamente affascinante e teso come un thriller, soprattutto per come riesce, lungo la sua incalzante vicenda di ricerca dell'agognato figlio da parte della inarrendevole e tenace madre, mettere in contatto due culture e civiltà costrette a confrontarsi e a condividere lo stesso momento di urgenza e criticità.

Nello stesso tempo la storia si incunea nei meandri di una Atene molto inedita ed originale ripresa spesso in scene notturne concitate e fotografata con una luce seppiata che tende alla tonalità ambra, e che pare un girone infernale o almeno inquieto e misterioso, fatto di stradine controverse, colme di insidie ed avvitate su se stesse, e popolate da una umanità allo sbaraglio, costretta a sopravvivere alla giornata a forza di espedienti e di occasioni fortuite portate dal caso.

Nei panni della determinata Pari, risulta davvero apprezzabile e fondamentale alla riuscita della pellicola, l'interpretazione intensa e piena di carattere della splendida attrice iraniana naturalizzata tedesca Melika Foroutan, qui davvero ispirata e autentico valore aggiunto di una comunque pregevole produzione greco-iraniana.

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