Regia di David Lynch vedi scheda film
Lynch è un genio ed un maestro, costruisce la tensione in maniera impeccabile. Il fuoco del camino ripreso a velocità maggiore, i lampi di luce, i corridoio claustrofobici, le scene girate al contrario ed i flashback continui, gli sguardi inquietanti, gli improvvisi gesti di minaccia; tutto perfetto. La genialità invece sta tutta nel suo modo, assolutamente unico, di intersecare sogno e realtà in un intreccio che si può districare ma non senza sforzo e mai completamente. Non mi vergogno a dire che dopo averlo visto ho pensato "non ci ho capito niente, è l'ultimo film di Lynch che vedo. Giuro." Ci ho pensato e ripensato senza trovare chiavi di lettura e non avevo intenzione di rivederlo, così ho umilmente cercato in rete e trovato questo blog (http://ilproiezionista.blogspot.com/2009/01/strade-perdute-analisi-e-spiegazione.html) ed a quel punto, ovviamente, tutto è stato chiaro. Allora i lampi avevano un senso ed anche le trasformazioni, persino quel frullare della testa del protagonista nel finale, allora io sono piccolo in confronto al genio di Lynch, troppo piccolo per capirlo ma non abbastanza per non riconoscerlo ad apprezzarlo. E' un film cervellotico, impegnativo ma al contempo con una tensione ed un ritmo tali da renderlo un buon prodotto di intrattenimento. Senza difficoltà, si può classificarlo come capolavoro sia dell'opera di Lynch, sia del genere. Da vedere e (necessariamente) rivedere. Forse in questo caso lo spoiler può addirittura essere utile e piuttosto che rovinare la visione, permettere di assaporarla meglio. Ma questo si potrà stabilirlo solo col senno di poi...
Assolutamente perfetta, uno dei punti di forza del film. Ricorda le scelte di Tarantino.
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