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Strade perdute

Regia di David Lynch vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Strade perdute

di cheftony
9 stelle

"Dick Laurent è morto."

Il sassofonista jazz Fred Madison (Bill Pullman) sente questa frase al proprio citofono, restandone quasi indifferente. Un giorno la moglie Renée (Patricia Arquette) trova un pacco anonimo fuori dalla porta: contiene una videocassetta in cui è ripresa dall'esterno la loro abitazione e i due liquidano rapidamente il problema, tornando alla loro infelice vita coniugale; Fred, infatti, sospetta che Renée lo tradisca.
Nuova mattina, nuova videocassetta anonima: stavolta le riprese penetrano fino all'interno della camera dei Madison, inquadrando a letto a dormire Renée e Fred (oppure un altro uomo?). Chiamano la polizia, che indagherà, ma nel frattempo i Madison vanno al party di Andy (Michael Massee), amico di Renée non particolarmente gradito a Fred; al party Fred incontra un uomo misterioso (Robert Blake), vagamente somigliante a Bengt Ekerot ne Il settimo sigillo, che inquieta non poco il sassofonista, facendolo telefonare a casa propria e provandogli che lui, l'uomo misterioso, si trova in quel momento a casa sua e lo conosce già. E' lui che risponde a casa Madison!

Terza videocassetta: non è uguale alla precedente. No. Ulteriore passo in più, Fred ha smembrato Renée e viene sbattuto nel braccio della morte, condannato alla sedia elettrica. La mattina seguente i secondini trovano in cella non più Fred, ma il giovane Pete (Balthazar Getty), che, non avendo colpe, viene scarcerato. Pete è un meccanico, professione attraverso cui conosce il vecchio gangster Eddy (Robert Loggia) e la di lui donna, Alice (sempre Patricia Arquette), la quale chiede a Pete una mano per liberarsi di Eddy, che l'ha invischiata nel mondo della pornografia.

Ma dov'è finito Fred? E chi è Dick Laurent? Perché Pete non ricorda niente? E l'uomo misterioso?

Gran bella matassa da sbrogliare, eh? Certo, vedere Mulholland Drive prima di Strade Perdute rende quest'ultimo più prevedibile nel suo svolgimento, ma questo non toglie che sia un ottimo film da parte del solito David Lynch, che vi conferma stile e tematiche a lui cari (schizofrenia, trasfigurazione del reale) ma al contempo inserisce qualche novità, in particolare una colonna sonora dove Lynch stesso e Badalamenti sono affiancati da gruppi rock e metal come Nine Inch Nails, Rammstein, Marylin Manson, con quest'ultimo che fa anche una fugace apparizione.
Il risvolto finale del film soddisfa a pieno lo spettatore, ma col criptico Lynch le risposte rimangono sempre inesaudite e ogni interpretazione rimane a livello personale: trovo, a tal proposito, che l'accostamento di questo film e di Mulholland Drive al nastro di Möbius fatto da Enrico Ghezzi sia molto pertinente; nessun mondo parallelo: un solo lato, un solo bordo.

Tuttavia, anche lasciando perdere le genialate, la visionarietà, l'estro a livello di strutturazione della trama di Lynch, non si può non apprezzare Strade perdute per quello che è: un bel noir dalla trama surreale e a lungo incomprensibile, con personaggi "incompleti" ma attori bravissimi a renderli credibili (su tutti la Arquette e il sorprendente Balthazar Getty), con abbondanza di scene, situazioni, lampi con i quali Lynch riesce ad atterrire pur senza farci capire una beneamata. Leggermente inferiore ai migliori film del regista americano, ma comunque assai bello e meritevole: fosse stato opera di un qualsiasi altro regista, forse staremmo qui a parlare del suo capolavoro...

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