Regia di Tsai Ming-liang vedi scheda film
A pochi giorni dall’inizio del 2000, Taiwan è sconvolta da una misteriosa epidemia che fa degradare le persone a una condizione bestiale. Un uomo e una donna abitano un palazzo fatiscente; i loro appartamenti sono collegati da un buco nel soffitto di lei, che corrisponde al pavimento di lui. Non si vedono di buon occhio, anzi si fanno dispetti reciproci; ma, quando lei viene colpita dalla malattia, lui le tende una mano e la fa salire attraverso il buco. Il film è privo di dialoghi, ma non se ne sente la mancanza: il messaggio è chiarissimo, e anzi un po’ didascalico (la disumanizzazione dell’epoca contemporanea può essere superata solo dal basso, attraverso singoli gesti di pietà e condivisione fraterna). Notevoli i coloratissimi inserti musicali onirici, che riportano a un immaginario da anni ’50 in stridente contrasto con lo squallore presente.
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