Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Un film crudo e dall'ottimo ritmo, forse fin troppo ispirato al modello dei videogiochi che rende a tratti poco credibile la capacità di sopravvivenza della giovane recluta mandata allo sbaraglio
C'è una certa contiguità tra questa buona pellicola di Sam Mendes ed il "quasi omonimo" 1918 di Saul Dibb (che a dire il vero non mi aveva del tutto convinto). Siamo ancora nel pieno della Prima Guerra Mondiale, sul fronte che vedeva gli inglesi a supporto dei francesi contro il nemico tedesco, e proprio due soldati inglesi vengono incaricati di un importante missione attraverso le linee nemiche. Come già notato da altri, il film in alcuni frangenti ricorda più un videogioco di quelli spara e fuggi, senza con questo sminuire la portata e l'orrore del conflitto ma acquistandone piuttosto una sua specifica originalità. In altri si dimostra di una crudezza senza sconti, resa ancor più vivida dall'ottima fotografia, giustamente premiata con l'Oscar. Resta invece qualche perplessità storica nel vedere come le linee abbandonate dal nemico non siano, come presumibile, disseminate di mine, tanto da rendere quasi semplice l'arrivo di uno dei due soldati al battaglione a cui era destinato (e con una notevole, quasi sovraumana capacità di sopravvivenza alle pallottole dei cecchini ed alle infezioni di ferite putride, propria più del videogioco che della realtà..). Resta comunque un buon film, crudo e impietoso proprio come lo fu una delle più grandi carneficine della storia umana.
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