Regia di Jose Montesinos vedi scheda film
Ennesimo film sugli squali, via di mezzo tra Open water e Paradise beach. Realizzato in fretta e furia, come riempitivo del palinsesto di una qualunque pay tv.
Un gruppo di amici, titolari di un Vlog che ospita video di attività estreme, intraprende un volo "pirata" per raggiungere una capanna isolata nei pressi di Red Rock Cove, località proibita al pubblico. Le intenzioni sono quelle di dedicarsi a pericolose immersioni subacquee. Ma il viaggio non va come previsto. A seguito di un incidente aereo, dovranno vedersela con un branco di feroci squali bianchi.
Modesto film ispirato chiaramente da Paradise beach, con tanto di protagonista sopravvissuta e assediata da tre squali prima su una scialuppa di salvataggio, quindi su una zattera, infine su una barca a motore. Diretto da Jose Montesinos, un esperto di lavori destinati al piccolo schermo, Frenzy soffre di una sceneggiatura scritta in corso d'opera, per adattare il girato alle scene nell'oceano. Realizzato in soli dodici giorni di riprese (e onestamente si nota), è composto da fastidiosi flash black a finalità "riempitiva". Qualche buon trucco vecchia maniera (soprattutto nelle sequenze finali) non aiuta a risollevare il modesto esito degli effetti speciali, quasi tutti realizzati in montaggio con effetti CGI. La protagonista principale, Lindsey (Aubrey Reynolds), sarebbe quella più insicura, la più timorosa e impacciata, condotta in una situazione di pericolo dalla sorella maggiore Paige (Gina Vitori). E riesce -ovviamente in maniera delirante- ad eliminare nientemeno che tre squali. Va bene che il budget messo a disposizione dalla produzione è quel che è (non pochissimo: sempre sui 500.000 dollari) ma, anche come prodotto destinato al pubblico televisivo, Frenzy purtroppo non merita affatto di essere tenuto in considerazione.
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