Regia di Fabrice Du Welz vedi scheda film
"Tempi duri per i troppo buoni" (antico slogan di Carosello per una nota marca di biscotti).
Troppo buono per tutti: troppo per Robbie (il fringuello che, ad inizio film, Paul libera dai lacci della morte, ma che morirà comunque in seguito e all’improvviso, senza nessuna ragione valida, in qualche modo tradendolo); troppo per sua madre, che lo ama di un amore malato, geloso, competitivo, possessivo ed inconcludente; troppo per “Il Mondo”, che lo ospita e gli dà rifugio con ambiguità per un po’ di tempo (la coppia della roulotte), nutrendolo tanto di cibo quanto di tentazioni devianti (“Pani e Pietre”, direbbe qualcuno citando i quaranta giorni di Gesù nel Deserto); troppo anche per il suo Angelo Custode (oggi si chiamano, chissà perché, “Spiriti Guida” – un Benoît Poelvoorde sempre più sorprendente), che anch’egli dovrà soccombere nel (forse) vano tentativo di illuminargli il cammino.
E troppo buono, naturalmente, per Satana, uso (al solito) presentarsi in fattezze dolci e carine, gli occhi (meravigliosi di Gloria/Fantine Harduin) che lo incontrano, abbagliandolo, in un finto incidente mentale, incollandosi alla sua anima con la tenacia e la forza propria della menzogna e dell’inganno, incatenandolo, (forse) per sempre.
Paul (Thomas Gioria, autentico adolescente rivelazione, grazie anche all’ottima regia tardo-Zentropica di Fabrice du Welz) è uno dei chiamati per il Paradiso, e in quanto tale non avrà vita facile, e (forse) nemmeno eterna.
I tre “forse” fin qui messi tra parentesi tradiscono i miei personali dubbi sull’interpretazione che possa venir data al finale: lo stormo di gru in volo (uccelli monogami per la vita, simbolo di fedeltà ed onestà eterna) che non ho sinceramente capito se sia inteso volare in direzione opposta e contraria a quella di Paul (quindi perduto, intanto che si ostina, ancora ferito, ad abbracciare il suo sanguinolento, orrorifico carnefice) o se piuttosto non sia la scia della Stella che gli indichi la Via sulla quale svoltare, giusto un fotogramma prima (o forse: dopo) i titoli di coda.
Bellissimo film.
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