Regia di Fabrice Du Welz vedi scheda film
Nei boschi delle Ardenne c’è una clinica psichiatrica dove lavora la madre del dodicenne Paul, il quale a volte la aiuta nei suoi impegni, per poi passare il resto del suo tempo nel bosco e nel suo mondo fatto di uccelli e fantasie. Quando nell’istituto arriva una ragazza schizofrenica, Gloria, Paula perde la testa per lei e cede alle sue selvagge richieste di scappare da quel posto. Per i due adolescenti comincia un lungo peregrinare lungo un fiume, tra incontri, eccessi emotivi della ragazza e la totale devozione di lui.
Il film di Fabrice Du Welz è un film sul disturbo psichiatrico solo come pretesto per raccontare l’adolescenza e l’amore adolescente, nel suo contesto privilegiato dei boschi e dell’acqua, dove la poesia e le favolo possono continuare ad esistere insieme al nascente sentimento, anzi ne diventano parte integrante. E’ una fuga, quella dei due, non solo dall’istituzione medica che ha decretato che per Gloria c’è posto solo nell’ospedale, sedata e possibilmente legata, ma in principale modo dal monte, ostile degli adulti, incapace di comprendere la passione travolgente che può nascere tra due giovani. Incapace, e per questo pronto ad etichettare forse andando anche un pò oltre quella che è la realtà: come dimostrano i due protagonisti, la totale comunione tra due essere umani può rendere meno feroce il disturbo psichiatrico di cui Gloria è indubbiamente affetta. Molto interessante il lavoro sui due protagonisti che appaiono essere agli opposti, sfrontata, con uno sguardo acuto e penetrante in ogni momento lei, timoroso e sempre pronto a lasciarsi convincere lui. Eppure capaci di divenire insostituibili l’uno per l’altra.
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