Trama
Estate 2011. Durante una vacanza nel sud della Tunisia, Fares, Meriem e il figlio di dieci anni Aziz sono vittime di un'imboscata da parte di un gruppo armato. Aziz resta ferito e viene trasportato in un rudimentale ospedale nelle vicinanze. Mentre comincia la frenetica ricerca di un nuovo fegato, verità a lungo sepolte cominciano a riaffiorare, mettendo a repentaglio le possibilità della famiglia di trovare un donatore in tempo.
Approfondimento
UN FIGLIO: COSA RENDE UN UOMO UN PADRE
Diretto e sceneggiato da Mehdi M. Barsaoui, Un figlio racconta come in Tunisia, nell'estate del 2011, la vacanza nel sud del paese termina in tragedia per Fares, Meriem e per il loro figlio di dieci anni, Aziz, che viene colpito per errore durante un agguato. Le lesioni subite cambieranno la vita della famiglia: il bambino ha bisogno di un trapianto di fegato, e ciò porterà alla luce un segreto tenuto a lungo nascosto. Aziz e la relazione tra Fares e Meriem riusciranno a sopravvivere?
Con la direzione della fotografia di Antoine Héberlé, le scenografie di Sophie Abdelkefi, i costumi di Randa Kheder e le musiche di Amin Bouhafa, Un figlio è stato così presentato dal regista in occasione della partecipazione al Festival di Venezia 2019 nella sezione Orizzonti: "Vivo in una società patriarcale che si basa su valori arabo-musulmani, profondamente radicati nel considerare sacra la figura del padre. A volte, questi valori limitano la paternità a un legame di sangue, un cognome, una sequenza genetica. Come tutti gli autori, anch'io sono partito - intenzionalmente o no - da elementi autobiografici. I miei genitori hanno divorziato quand'ero piccolo. Ho vissuto dopo con mia madre e due fratelli provenienti da un altro matrimonio ponendomi domande su quanto magnifico fosse poter avere un padre, sulle differenze tra fratelli e fratellastri, sull'importanza dei legami di sangue e cose del genere. In che cosa consiste la parentela? La riproduzione di una sequenza genetica è forse indispensabile per essere genitore? A Son non è solamente un film sulla paternità, ma anche sulla coppia, sul suo posto nella società, e sul potere, sia maschile sia femminile. È un viaggio che porta alla verità, verso l'emancipazione".
"Un figlio - ha proseguito il regista - ha luogo nel 2011, un anno in Tunisia di profonde trasformazioni politiche e sociali. Siamo tra agosto e settembre, sette mesi dopo la rivoluzione. Fin dall'inizio, è chiaro che non avevo la pretesa di parlare della rivoluzione e il motivo è semplice: non avevo gli strumenti per farlo, non sono esperto né di storia né di scienze politiche. Mi interessava però capire quali ripercussioni la politica avesse su una famiglia all'apparenza normale: questa è la ragione del perché tutto si svolge alcuni mesi dopo la caduta di Ben Ali e poche settimane prima di quella di Gheddafi, che sarà poi ucciso nel mese di ottobre. In quel momento, molte cose erano in procinto di cambiare in quella parte del mondo e desideravo che i miei personaggi vivessero il cambiamento, anche se solo di striscio. Il contesto politico non invade mai la loro sfera intima o personale".
Il cast
A dirigere Un figlio è Mehdi M. Barsaoui, regista e sceneggiatore tunisino. Nato nel 1984, Bersaoui si è diplomato all'Higher Institute of Multimedia Arts of Tunis e ha conseguito una laurea in Regia al DAMS di Bologna. Ha diretto tre cortometraggi, di cui uno premiato al Dubai International Film Festival nel… Vedi tutto
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- Miglior attore - Orizzonti a Sami Bouajila al Festival di Venezia 2019
Commenti (2) vedi tutti
Sottovalutato, da scoprire! Sembra di Ashgar Farhadi, ma ha personalità tutta sua. Peccato se ne sia parlato pochissimo.
commento di AdrienBrodoUn buon film. Visto in lingua originale, francese/arabo. Affronta vari temi come i rapporti familiari, la situazione politica tunisina e libica, il funzionamento della sanità pubblica e privata, il traffico di organi umani. Bei paesaggi, bravi gli interpreti. Giusta durata.
commento di bobino