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The Orphanage

Regia di Shahrbanoo Sadat vedi scheda film

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La recensione su The Orphanage

di alan smithee
7 stelle

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The Orphanage (2019): scena

FESTIVAL DI CANNES 72 - QUINZAINE DES RÉALISATEURS La vita del quindicenne afghano ed orfano Qodrat, a fine anni '80, procede di giorno in giorno grazie a piccoli espedienti criminali o comunque illeciti, che gli permettono non solo di sopravvivere, bensi anche di rifugiarsi nelle sale cinematografiche per godersi i film action e i melo' musicali che l'industria della cosiddetta "Bollywood" sfornava con ritmi sostenuti e successi commerciali a furor di popolo.

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The Orphanage (2019): scena

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The Orphanage (2019): scena

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The Orphanage (2019): scena

In quegli anni l'Afghanistan viveva la sua moderata prosperità di "paese di mezzo", circondato dalle influenze, tutto sommato positive - soprattutto considerato le oggettive difficoltà che seguirono da metà anni '90 - di una Russia-paese invasore ma moderato, che consentiva, col governo illuminato di Gorbaciov, comportamenti di vita per così dire all'Occidentale (donne con capo scoperto, gambe scoperte, istruzione e scuola per tutti, cultura ed arte non solo appannaggio di pochi), ed il disincanto ed il divertimento spiccio di una industria del cinema indiana fiorente e di grande appeal sul pubblico.

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The Orphanage (2019): scena

Quando tuttavia il ragazzo viene colto in flagrante nei suoi loschi traffici al mercato di Kabul, lo stesso viene mandato in un orfanotrofio, ove tuttavia scoprirà, contrariamente alle apparenze, le gioie ed il benessere del vivere in un paese a metà strada tra due civiltà e due mondi assai diversi. Ognuno di questi, tuttavia, in qualche parte di sé assai stimolante: viaggi in aereo a Mosca, gite premio, studi e compagni con cui crescere una gioventù serena anche in un istituto organizzato, in ordine, con buon cibo abbondante, un custode-responsabile severo ma giusto, e dunque anche senza la presenza di una vera famiglia di tipo tradizionale.

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The Orphanage (2019): scena

La vita all'Occidentale tuttavia è destinata a finire nella repressione e nel sangue, con la repentina salita al potere del governo islamico dei mujaheddin, integralisti oppositori della invasione sovietica durata una decina d'anni, dal 1979 all'89 appunto. Ed il film, povero di soldi, ma girato col cuore ed il sentimento dei bei ricordi personalmente vissuti, permette al regista Shahrbanoo Sadat di stilare un ricordo nostalgico di un'epoca ormai distante e di breve durata , che tuttavia ha dato la possibilità a coloro che hanno potuto viverla, di sospirarla come uno dei pochi momenti di serenità in capo ad un paese-teatro di guerra, da sempre oggetto di scontri civili, colpi di stato, ed instabilità perenne.

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The Orphanage (2019): scena

Il film si pregia di alternare il racconto a struttura corale, pur di fatto incentrato su una figura cardine del giovane protagonista, alternato a siparietti musicali gioiosi o action, all'insegna del sovraeccitato clima tutto sentimenti e passione di derivazione cinefila indiana, con i suoi smodati blockbuster sopra le righe.

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