Regia di Alain Resnais vedi scheda film
A mio parere, con questo film, Resnais tenta di descrivere, secondo i canoni dell’oggettività cinematografica, dinamiche intime che è pressoché impossibile rappresentare sullo schermo. L’impresa è indubbiamente coraggiosa, anche perché all’epoca rappresentava un tentativo di evoluzione rispetto ai primi film del regista francese (Hiroshima e Marienbad). Tuttavia, questo esperimento di proporre cinematograficamente il rimorso, le conseguenze del rimorso e perfino l’assenza di rimorso, così come la proiezione di un passato incancellabile su un presente drammatico ed un futuro tutto da scrivere (per chi potrà vederlo), non è completamente riuscito.
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