Regia di Douglas Sirk vedi scheda film
"Come le foglie al vento" il destino distribuisce amore e solitudine. In questo film, in cui la ricchezza è una sontuosa, quanto inutile, tappezzeria, va in scena lo spettacolo dei vizi e delle umane debolezze, che interferiscono coi sentimenti, uccidendo la felicità. La bellezza visiva di quest'opera è vivida, ma austera, come lo sfarzo della solennità, o la preziosità dell'oro. Douglas Sirk carica la sua pellicola di una grandiosità formale che, però, è pesante, e schiaccia verso terra, dove prolifera il sottobosco degli istinti. E' questo il fondo melmoso e opaco da cui proviene quel riverbero grigiastro che impedisce, a questo melodramma, di brillare intorno al trionfo dell'amore o farsi acuto sul dolore della tragedia. La vita dei grandi è ampia, ma povera di luce; perché lo spazio delle aspettative si estende oltre misura, su un territorio sconfinato, che cento soli non bastano ad illuminare.
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