Regia di Nicolas Pariser vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 72 - QUINZAINE DES RÉALISATEURS Il sindaco di Lione, vecchia volpe della politica e uomo ancora così ben lanciato da poter aspirare alla imminente elezione presidenziale, vive tuttavia un momento di forte demotivazione che lo trova bloccato nelle scelte strategiche a favore di una città grande come quella che lo ha scelto come primo cittadino. Per questo si convince ad assumere nel proprio già nutrito staff di giovani, una brillante psicologa, la bella Alice, che possa in qualche modo ricaricarlo, stmolarlo verso una proattivita' che è sempre stata una propria caratteristica, ma che ora latita completamente.
Il confronto tra due mondi, due generazioni, due menti formate in modo differente, darà i suoi frutti certo, ma le invidie altrui e il nuovo approccio verso la vita porterà entrambi verso la formulazione di condapevolezze di vita che spingeranno entrambi a formulare bilanci di vita in grado di portarli ancora più in crisi.
Fabrice Luchini è un piacere vederlo recitare, ma qui, recidivo a fare il sindaco dopo il felice esito un ventennio e più orsono con L'albero, il sindaco e la mediateca dell'incommensurabile Rohmer, finisce per soccombere a causa di uno script furbino che cerca la battuta ironica facile, ma non affonda né trasogna come nello splendido, ironico e canterino film del grande regista francese. Anais Demoustier nel ruolo di Alice è stupenda, personaggio quasi alleniano che tuttavia non riesce a dare un senso ad una commedia furbetta e piuttosto scaltra, incaoace di rendersi originale e soprattutto realmente interessante.
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