Trama
Paul Théraneau, il sindaco di Lione, si trova in una situazione delicata. Dopo trent'anni in politica, è a corto di idee e attraversa una fase di vuoto esistenziale. Per uscire dall'impasse, assume Alice Heimann, una giovane e brillante filosofa. Dalle personalità diametralmente opposte, i due finiranno per rimettere in discussione le reciproche certezze.
Approfondimento
ALICE E IL SINDACO: IL DISCORSO POLITICO, MUSIL E ROHMER
Diretto e sceneggiato da Nicolas Pariser, Alice e il sindaco racconta la storia di Paul Théraneau, sindaco di Lione che naviga in brutte acque. Dopo trent'anni di esperienza in politica, Paul è a corto di idee e si sente come svuotato. Per risolvere il problema, il suo entourage decide di assumere Alice Heimann, giovane e brillante filosofa. Tra Alice e il sindaco nasce così un serrato confronto che rimette in discussione ogni certezza e dà a entrambi nuove spinte.
Con la direzione della fotografia di Sébastien Buchmann, le scenografie di Wouter Zoon, i costumi di Anne-Sophie Gledhill e le musiche di Benjamin Esdraffo, Alice e il sindaco è stato girato in 35mm ed è stato così presentato dal regista in occasione della partecipazione al Festival di Cannes 2019 nella sezione Quinzaine des Réalisateurs: "Da sempre coltivavo il desiderio di lavorare con Fabrice Luchini, attore che reputo straordinario. Ma non avevo mai il progetto giusto da proporgli, anche perché sono solito raccogliere idee sparse su cui devo lavorare poi a lungo prima di trasformarle in film. Alcuni anni fa ho visto il documentario Le Président di Yves Jeuland al cinema: è stato allora che ho cominciato a pensare a un lungometraggio di finzione con al centro un colorato presidente regionale con accanto un giovane cervellone a far da aiutante. Poi ho maturato l'idea di raccontare la storia di una giovane donna che non sapeva cosa fare nella vita e che per tale ragione provava ogni tipo di lavoro. Nella mia mente, aveva una laurea in Scienze politiche, voleva entrare in politica, faceva parte di un gruppo di teatro amatoriale e così via: in realtà, si teneva occupata per mancanza di una vera e propria vocazione. Un giorno, mi è balzato in mente di unire le due storie ma mancava ancora qualcosa. Il tocco finale è stato dato dal pensare a L'uomo senza qualità di Robert Musil. Uno dei primi lavori amatoriali che ho fatto da studente fu un libero adattamento del vastissimo romanzo: sin da quando ho 25 anni, mi porto addosso i segni lasciati in me da Musil. L'opera dello scrittore ha fatto da collante tra i due diversi progetti: l'idea di "Lione 2500', per esempio, è un po' come l'Azione Parallela presente nell'opera dello scrittore".
"Alice e il sindaco - ha proseguito Pariser - ricorda molto L'albero, il sindaco e la mediateca di Éric Rohmer, regista che ha avuto una considerevole influenza in tutto il mio operato. In un primo momento, volevo che il film fosse solo una successione di scene tra Alice e il sindaco, una sorta di raccolta di dialoghi filosofici ma probabilmente sarebbe risultato troppo teorico. Così ho deciso di impostare la narrazione attorno a scene di lunghi dialoghi (incentrati sulle varie forme di discorso politico), che è un po' la struttura di molti film di Rohmer. A pensarci, l'unica masterclass di regia che ho seguito da studente è stata quella di Rohmer alla Sorbona, quasi un segno del destino: gli sarò sempre immensamente grato per quello che mi ha insegnato sia come regista sia come teorico del cinema. Con Luchini spesso sul set abbiamo parlato anche dei film di e con Sacha Guitry: il sindaco parla e agisce come i tanti eroi ritratti da Guitry, sempre sul punto di far emergere i loro aspetti privati e spesso commoventi. Devo poi molto anche a The West Wing, la serie di Aaron Sorkin: molte delle scene in municipio sono ispirate a essa".
Il cast
A dirigere Alice e il sindaco è Nicolas Pariser, regista e sceneggiatore francese. Nato a Parigi nel 1974, ha studiato legge, filosofia, storia dell'arte e cinema, prima di divenire critico cinematografico per la rivista Sofa nei primi anni Duemila. Ha poi trascorso quattro anni a collaborare con il regista Pierre… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (7) vedi tutti
Film francese, nell'accezione più nobile del termine. Asciutto essenziale e diligente. Bella prova di Fabrice Luchini e di Anaïs Demoustier
leggi la recensione completa di Furetto60Il problema di questo film è che deve sviluppare un soggetto troppo ampio. La sceneggiatura è costretta a correre come un bolide, lo spettatore deve seguire dialoghi serrati e riempirne i vuoti con l'immaginazione. Si apprezza soprattutto per le interpretazioni e tra queste in particolare quella della sua bella e carismatica protagonista.
commento di bombo1Si salva solo Luchini.
leggi la recensione completa di siro17il rischio di voler mettere troppa carne al fuoco e conseguentemente di riuscire a toccare solo la superficie dei molti argomenti toccati, era forse calcolato. forse per Pariser l'importante era cominciare perlomeno a suggerire degli spunti di riflessione sul ruolo della politica ai giorni nostri...sarebbe servita una serie TV.
commento di giovenostaFilm insolito, sorprendente e originale, ricchissimo di riferimenti letterari cinefili e filosofici, da vedere e rivedere possibilmente in lingua originale.
leggi la recensione completa di laulillafilm illuminante sullo stato odierno della "POLITICA"
leggi la recensione completa di Michele51A parte la bravura di Fabrice Luchini, il film non ha molto altro da offrire: abbastanza schematico ed ordinario, non pare adatto ad una sezione prestigiosa come la Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes.
leggi la recensione completa di port cros