Regia di Claude Lelouch vedi scheda film
Viaggio nel tempo, nella memoria e nell'inconscio ad uso e consumo dei fan di Claude Lelouch.
In una clinica francese si sta sperimentando una nuova terapia per la cura di alcune patologie senili legate alla memoria come
l'alzheimer.
Tra gli anziani ricoverati c'è un ex pilota vedovo che, tra un lampo di lucidità e una caduta mentale, l'unica cosa che ricorda perfettamente sono i momenti passati con Anne, una ragazza amata cinquant'anni prima, dopo la morte della moglie, persa e ritrovata venti anni dopo e, negli ultimi trent'anni, mai più rivista. Il figlio, consapevole che rivederla potrebbe essere la miglior cura, almeno affettiva, per il padre, decide di ritrovarla...
Un inizio fantascientifico si trasforma, dalla scena nella quale i protagonisti si ritrovano, in un delicato film dove un tema particolarmente drammatico come la malattia è trattato in maniera volutamente tenera nella quale la prima impressione è che la figura dell'anziano e simpatico pilota faccia sorridere. Seguiranno scene difficilmente comprensibili (almeno totalmente) da chi non conosce non solo la trilogia di UN UOMO E UNA DONNA ma proprio tutta la filmografia del regista che trasforma, con questo film, buona parte della sua produzione in un lungo filone cinematografico.
Il film che molti fan di Claude Lelouch forse aspettavano è uno strano 8 E 1/2 personale costruito con i sogni (spesso confusi come i sintomi della malattia. L'incontro con la figlia Elena c'è o è una proiezione del suo inconscio?) del suo protagonista. Nel film troviamo inserito, quasi integralmente, il cortometraggio UN APPUNTAMENTO così come camei (il remake/prequel western UN ALTRO UOMO, UN'ALTRA DONNA si vede in tv nella saletta ricreativa e molte scene di finte sparatorie richiamano lo splendido UNA RAGAZZA E QUATTRO MITRA). C'è molto di personale dello stesso autore nel film. Oltre ad aver attraversato quasi tutti i generi cinematografici mantenendo in comune tra essi l'impronta malinconica i suoi film possono essere classificati su tre percorsi: l'alter ego Johnny Hallyday, il filone UN UOMO E UNA DONNA con prequel, sequel ed auto-omaggi all'interno di pellicole slegate (tipo la proiezione in carcere che apre UNA DONNA E UNA CANAGLIA o la scena del matrimonio in AGENZIA MATRIMONIALE A) e tutto il resto.
Perché I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA non è un bel film? Perché sembra realizzato esclusivamente ad uso e consumo dei suoi fan. Perché I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA non è un brutto film? Perché è confezionato benissimo ed è commovente, anche se, bisogna ammetterlo, sarebbe stato difficile sbagliare un film con questi contenuti. E perché Claude Lelouch è un grandissimo regista? Perché sono sessant'anni che riesce a commuoverci e divertirci raccontando se stesso. Speriamo che questo film sulla/della anzianità non sia un atto di eutanasia cinematografica e la pietra tombale/nadir nella filmografia di un Maestro Vero che ci auguriamo abbia ancora molte bellissime storie da raccontare!!!
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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