Regia di Carlo Sironi vedi scheda film
Quando il (la) Sole sorge si cominciano a vedere le cose: le cose belle e le cose brutte, le cose vere e le cose finte, quelle fredde, quelle ancora intorpidite dalla notte, e quelle pronte ad accendersi al nuovo calore.
Fredda è Bianca, la non-madre: freddo è il suo desiderio, la sua smania sterile di ottenere ad ogni costo, in cambio di soldi. Tiepida è Lena, soggiogata dal bisogno, incantata senza saperlo dai giochi dei bambini che la colgono di sorpresa mentre mangia un gelato, ancora ignara che la magia di quei giochi le sta crescendo in grembo. Caldo è Ermanno, caricato dall’inedia e dalla frustrazione e pronto ad esplodere alla prima miccia che brilli con l’aurora.
Carlo Sironi azzecca le temperature anzitutto indovinando pienamente il cast (lo spiega lui stesso nello stralcio di intervista riportato nella scheda del film), ma trova benissimo anche i tempi, le atmosfere con i dialoghi scarni ed i lunghi silenzi, l’ambientazione, la profondità di un dramma che, prima che Sole sorga, potrebbe sembrare solo un banale fatto di cronaca quotidiana. E nemmeno tanto tragico, visto che in termini di PIL ci guadagnano tutti.
Una storia d’amore anomala, un bell’inno alla vita nonostante il finale amaro, una bella prova di Speranza e di Carità.
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