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Malmkrog

Regia di Cristi Puiu vedi scheda film

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La recensione su Malmkrog

di Baliverna
8 stelle

Sedetevi, ascoltate e guardate con pazienza e attenzione.

Tratta dai racconti di Vladimir Solov?v, è un'opera che richiede un po' di pazienza e di buona volontà, ma la cui visione è sicuramente appagante. I lunghi dialoghi ricordano i film di Rohmer e lo stile rammenta l'ungherese “Satantango”, che gli spettatori di vecchia data di Fuori Orario ricorderanno.

Questi dialoghi sono densi e ricchi di concetti politici, filosofici e religiosi. Si riflette sui temi più disparati ed interessanti: alcuni argomenti sono più che superati e sconfessati dalla storia, mentre altri sono eterni e sempre attuali.

Il regista fa ampio uso del piano sequenza, sia inquadrando gli attori che parlano, che gli ambienti interni ed esterni. In certi dialoghi, comunque, il regista fa uso delle classiche inquadrature diagonali alternate. Nel caso degli ambienti, i piani sequenza sono tuttavia movimentati, con la comparsa in scena a turno di vari personaggi, o di alcuni di essi che fanno qualcosa sullo sfondo. Il coordinamento tra i diversi attori in queste situazioni denotano cura registica e capacità di gestire i tempi, e i diversi luoghi inquadrati.

Gli attori sono tutti bravi e affiatati tra loro.

Una nota merita l'uso della lingua. Essendo in originale con sottotitoli, si nota l'uso di diverse lingue. Quella preponderante è il francese, al quale si aggiunge il tedesco, il russo, e credo l'ungherese. Essendo il film molto parlato, esso risulta un po' sacrificato per chi non sa il francese (come me), perché si è costretti a leggere per lungo tempo i sottotitoli e inevitabilmente si perde in parte il lato visivo e recitativo dell'opera.

È un film un po' esigente, ma che vale la pena di vedere, anche perché non presenta velleità autoriali fini a se stesse. Anzi, l'insieme ha una sobrietà e un'armonia che ispirano rispetto.

 

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