Trama
L'Avana, inizio degli anni Novanta. René González, un pilota cubano, ruba un aereo e scappa da Cuba, lasciandosi alle spalle l'amata moglie Olga e la figlia. Inizia così una nuova vita a Miami. Altri disertori cubani seguono presto il suo esempio e danno poi vita a una rete di spionaggio. La missione del gruppo è quella di infiltrarsi nelle organizzazioni anti-Castro violente, responsabili degli attacchi terroristici sull'isola.
Approfondimento
WASP NETWORK: I FRATELLI IN SOCCORSO DI CUBA
Diretto e sceneggiato da Olivier Assayas, Wasp Network segue le vite sempre più complesse di un gruppo di dissidenti cubani dopo le inevitabili conseguenze economiche dovute al crollo dell'Unione Sovietica negli anni Novanta. La vicenda prende avvia nel dicembre del 1990 quando René Gonzalez, pilota di una compagnia aerea, ruba un velivolo e fugge da Cuba, nazione che sta collassando economicamente a causa della fine del comunismo sovietico. Dopo aver abbandonato la moglie Olga e la figlia, René vive a Miami ed è considerato un codardo e un traditore, sebbene nelle lettere a casa scriva di combattere per una Cuba più giusta e di essere un importante membro dell'organizzazione attivista Hermanos al Rescate (in italiano, Fratelli in soccorso). Insieme al compagno d'esilio e pilota Juan Pablo Roque, René diventa pian piano sempre più consapevole dei compromessi morali che gli Hermanos accettano per portare avanti il loro lavoro e di quanto la CIA sia coinvolta nel sostegno delle attività contro il regime di Fidel Castro.
Con la direzione della fotografia di Yorick Le Saux e Denis Lenoir, le scenografie di François-Renaud Labarthe, i costumi di Jürgen Doering e le musiche di Eduardo Cruz, Wasp Network è un thriller politico che, affondando nella realtà, approfondisce una pagina di Storia tristemente fraintesa. Tracciando i percorsi di diversi dissidenti cubani dagli anni Novanta in poi, fa luce su eventi di enorme importanza che aiutano a capire e comprendere meglio le moderne forme di terrorismo, commercio di droga e relazioni internazionali. Colpi di scena, intuizioni e personaggi ben delineati permettono ad Assayas di esplorare gli intricati modi in cui il privato e il politico si intreccino, portando alle volte verso un miglioramento e altre volte verso la rovina. Ha spiegato il regista in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Venezia 2019: "La politica, come Shakespeare scrisse a proposito della vita, è un racconto narrato da uno stolto, pieno di rumore e furore, che non significa nulla. Ma è di questa passione che gli uomini vivono. E muoiono. I conflitti della Guerra Fredda hanno definito la mia generazione e delineato i contorni del presente. Le ceneri sono ancora accese e ci si può facilmente bruciare. Tuttavia, mi pare che oggi la distanza storica permetta di discuterne. Non certo con distacco, ma con la libertà e il rigore di un'analisi magnanima, seppur prudente. Senza farsi ingannare dalle maschere dell'ideologia. Mi interessa la storia moderna vista attraverso la lente della sua umanità, per come rivela nei suoi attori l'intima verità che definisce le azioni, la fede e gli errori. C'è un motivo per cui facciamo ciò che facciamo? Chi può essere giudice? Trascinati dalla ruota della storia, preda di demoni e illusioni, ma anche vittime di entrambi, gli attori nel dramma della politica sono nostri fratelli, così come noi siamo loro complici".
Il cast
A dirigere Wasp Network è Olivier Assayas, regista e sceneggiatore francese. Nato a Parigi nel 1955, Assayas ha mosso i primi passi come pittore e graphic designer prima di cominciare a realizzare cortometraggi e a lavorare come redattore per Cahiers du Cinema dal 1980 al 1985. Nel 1986 ha realizzato il suo primo… Vedi tutto
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Commenti (5) vedi tutti
Ana de Armas è troppo bella. Il film comunque è mediamente godibile
commento di Tommy1810Molto bene e controcorrente Assayas. "abbiamo denunciato l'assurdità di come il paese con più spie al mondo possa accusare di spionaggio il paese più spiato .. mentre tollera sabotaggi, incursioni armate, attentati alle strutture turistiche, traffico di armi ed esplosivi e attacchi ai danni della nostra economia" Fidel.
commento di bombo1Il film é decisamente schierato politicamente, ma è anche assolutamente noioso e a tratti poco comprensibile. Chiunque abbia un po' di dimestichezza con la cultura cubana e/o abbia letto almeno Leonardo Padura (scrittore alquanto legato al regime) si renderà conto che i personaggi sono poco verosimili e la storia "vera" estremamente romanzata.
commento di donarvicenda storicamente (molto) interessante, ma tutto sommato il film risulta piuttosto freddino e "sbrigativo", vicino a sfiorare il superficiale. probabilmente avrebbe avuto bisogno dei tempi narrativi di "Carlos".
commento di giovenostaIl film ricostruisce fatti storici poco noti. Già questo detta un certo interesse per la sua visione.
commento di vjarkiv