Trama
Insieme al fidanzato, una giovane è alla disperata ricerca di quella che diverrà la loro prima casa. Dopo aver seguito un misterioso agente immobiliare in un nuovo complesso residenziale, la coppia si ritroverà intrappolata in un quartiere di periferia in cui tutto è tristemente identico.
Approfondimento
VIVARIUM: UN SOGNO CHE DIVENTA UN INCUBO
Diretto da Lorcan Finnegan e scritto dallo stesso con Garret Shanley, Vivarium racconta la storia di Gemma e Tom, una giovane coppia alla ricerca di una casa da acquistare. Tramite lo strano agente immobiliare Martin, i due vengono alla conoscenza di un nuovo progetto denominato Yonder, un complesso residenziale le cui abitazioni in periferia sono tutte identiche. In un posto silenzioso, vuoto e quasi etereo, sono condotti presso il civico numero nove da Martin, prima che questo scompaia misteriosamente. A causa di diversi fattori concomitanti, Gemma e Tom non riescono a uscire da Yonder e vi trascorrono la notte, nella speranza di trovare una soluzione il giorno dopo. Tuttavia, nessun tentativo di trovare una via di fuga va a buon fine: le case di Yonder sembrano estendersi all'infinito e tutto riconduce sempre al numero nove. Dopo essere caduti in un sonno anomalo, la coppia si risveglia trovando un neonato e una particolare indicazione: "crescetelo e sarete liberi". Passano così due mesi e il piccolo ha già le sembianze di un bambino di sette anni, richiede continuamente attenzioni e osserva costantemente i genitori adottivi quando non è immerso nella visione della televisione. Vivere con il ragazzino e fare i conti con la prigionia porta però conseguenze su Gemma e Tom, sia fisiche sia psicologiche. In particolare, Tom sembra come in preda a un raptus che lo porta a scavare una buca sempre più profonda e a sentire rumori provenire da lì. Con il tempo che continua a trascorrere inesorabilmente, il futuro non lascia molte speranze alla coppia.
Con la direzione della fotografia di MacGregor, le scenografie di Philip Murphy, i costumi di Catherine Marchand e le musiche di Kristian Eidnes Andersen, Vivarium è così descritto dal regista: "L'idea di possedere una casa propria è diventata come una favola, una chimera. Insidiose pubblicità promettono una vita ideale in una casa perfetta, una sorta di fantasiosa versione della realtà verso cui tendiamo. Si tratta spesso di esche che conducono a un'inevitabile trappola. Una volta catturati, lavoriamo tutta la vita per pagare i debiti. Il contratto sociale è uno strano e invisibile accordo sul quale svolazziamo come falene intorno a una fiamma. Le aree naturali vengono distrutte per far posto a schiere di case identiche, labirinti per una società atomizzata che vivrà lì il resto dei suoi giorni. Mangiamo alimenti transgenici avvolti nella plastica. I mass media fanno a gara con i genitori, sostituendoli spesso e creando strane e nuove priorità nelle menti dei bambini. Il sogno di avere una casa può presto trasformarsi in incubo. Il consumismo ci sta consumando. Vivarium si nutre di tutti questi spunti, li amplifica e li scruta in ottica fantascientifica, raccontando una storia surreale e contorta che si presenta allo stesso tempo divertente, triste, spaventosa e subdolamente affascinante. Spero che il pubblico, vedendo il film, ne sia colpito e reagisca".
Il cast
A dirigere Vivarium è Lorcan Finnegan, regista e sceneggiatore irlandese. Classe 1979, Finnegan si è laureato in Graphic design a Dublino prima di iniziare a lavorare a Londra per conto della compagnia di CHarlie Brooker, la Zeppotron, come scenografo, montatore e successivamente regista. Nel 2004 è poi tornato a… Vedi tutto
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Commenti (20) vedi tutti
Pasticcio imbarazzante, un incrocio tra film sui bambini posseduti (Omen, Demon ecc) e film che parlano della parabola esistenziale alla Malick (the tree of life)..Salvo l'inizio promettente ma tutto ciò che segue è una banale metafora della vita borghese nemmeno troppo velata. Un Lanthimis non riuscito. Straniante ma prevedibile
commento di almodovarianaVorrebbe probabilmente essere un' allegoria nichilista, ma la cosa davvero scialba è la sceneggiatura, per cui il film ne esce male. Brutto. In rete si possono trovare delle spiegazioni della storia che permettono di dargli un senso, ma un film non dovrebbe essere comprensibile tramite aiuti esterni. Voto: 2 stelle (2024)
commento di robynestaSimple Game ("I... said... i'm... not... your... fucking... mother!").
leggi la recensione completa di mckVisionario al punto giusto. Mi ha molto ricordato "Il prigioniero", la serie tv degli anni '60. Sarà il mio un giudizio di parte, ma 4 stelle le merita tutte.
commento di quantimondiParte come commedia, poi va sul grottesco, x finire nell'orrore ! Bravo il regista e gli attori, film da vedere assolutamente , da non perdere !
commento di polacmarParte in sordina tra commedia e grottesco, poi via via si fa sempre più disturbante. Non male.
commento di ssiboniAngoscioso, inquietante, fa molto pensare: "Siamo tutti in questa trappola?" Sì. E' la visione estremizzata delle nostre vite.
commento di GabryLedFilm che bisogna attentamente capirlo e poi ognuno ne trae le conclusioni proprie.
leggi la recensione completa di chribio1Ne ho visto solo un pezzo, insostenibile per me come genitore, direi proprio un film dell'orrore.
commento di faumesAllegoria kafkiana dell' "american dream". Lettura postmoderna dell'Inferno dantesco. "Sintomo" allucinatorio del conflitto edipico irrisolto. Quadro vivente alla de Chirico rappresentante il dilemma esistenziale umano. Visione teorematica della fine della sessualità e della famiglia. E molto altro... Voto 7.
commento di ezzo24Sci-fi visionario che porta con se una riflessione profonda. Bello e fuori dagli schemi.
commento di macchianeraEstremamente negativo, una trappola per chi era abituato "ai confini della realtà" o per chi si aspetta una storia moderna. Trovata non originale che non si sforza neanche di giustificarsi. Sembra bello ma lo sconsiglio vivamente. Voto 4.
commento di ivanobluNon è un capolavoro ma a me è piaciuto. Lo definirei una specie di esperimento distopico sociale senza "mandanti" (il finale è volutamente irrisolto), che lascia una traccia di inquietudine e straniamento nello spettatore anche dopo la visione. Come trama e concetti è accostabile ad alcune cose di Vincenzo Natali. Molto particolare.
commento di Arch_StantonFilm spiazzante e insolito, tra horror e sci-fi "disturbante" e "inquietante"
leggi la recensione completa di Furetto60Il problema non è tanto il soggetto immaginifico quanto il fatto che la sceneggiatura ci si appoggia sopra senza sviluppare una trama nè dialoghi capaci di tenere viva l'attenzione per il tempo di un lungometraggio. Avrebbe funzionato meglio come episodio di "Ai confini della realtà".
commento di bombo1I rettiliani, questi sconosciuti
commento di gruvierazUn film che mi ha preso dall'inizio alla fine,eccentrico e visionario...in parole povere,un capolavoro da consigliare in modo assoluto.
commento di ezioEmerge, ad onta dell'angosciosa ambientazione di stranianti scenografie magrittiane,il sottotesto ironico e beffardo della vulnerabilità biologica di una specie dominante che,non ostante il vantaggio neocorticale,rivela il tallone d'Achille d'una emotività limbica che soccombe inesorabilmente di fronte alla spietata logica dell'invasore rettiliano.
leggi la recensione completa di maurizio73non fa paura, non diverte, non commuove (ma quando mai?), non fa pensare, non fa neanche tanto incazzare, non...e si potrebbe andare avanti mettendo dei verbi a casaccio. dopo un inizio vagamente incuriosente, ma già pieno di cliché, si procede stancamente verso la fine, giusto per capire come va a finire. what a waste of time!
commento di giovenostaDopo un inizio inquietantissimo, che riprende con efficacia il tema del quartiere residenziale apparentemente perfetto, ma in realtà incubatore di angosce ed incubi, già toccato in tanti film, Vivarium perde per strada un po’ di smalto, cadendo nella nella ripetitività della sua formula. Pertinentissima resa scenografica dei non-luoghi trappola.
leggi la recensione completa di port cros