Regia di Elfar Adalsteins vedi scheda film
Il tema del viaggio esperenziale padre/figlio non è certo nuovo nel Cinema, e qui viene declinato con una certa abilità soprattutto nel bel finale, anche se per arrivarci si deve attraversare una serie di situazioni abbastanza prevedibili e non particolarmente originali
Non spicca certo per originalità questo film del 2019, incentrato su un road-movie padre/figlio dopo anni di reciproca distanza. Occasione del viaggio, lo spargimento delle ceneri della moglie (e madre) dei due protagonisti in uno sperduto vilaggio irlandese da cui era emigrata. Ciò che però riesce a dare quel tocco in più ad una pellicola che altrimenti sarebbe scivolata nell'anonimato è la capacità di affrontare di petto temi come l'elaborazione del lutto e la differenza caratteriale tra un padre introverso e riflessivo ed un figlio esuberante e problematico (tra l'altro appena uscito dal carcere). E nel bel finale, quando tutti i nodi vengono al pettine ed anche le reciproche barriere e diffidenze cedono come sotto un'ondata di piena emotiva, si coglie la vera essenza del film nel saper trattare con la giusta distanza un riavvicinamento tra due mondi apparentemente antitetici ma in realtà mai così vicini.
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