Regia di Peter Mackie Burns vedi scheda film
VENEZIA 76 - ORIZZONTI La morte del padre crea, nella vita di un tranquillo cinquantenne con moglie e due figli, e un lavoro trentennale da contabile presso una compagnia portuale irlandese, una crisi esistenziale che finisce per porgli degli impellenti dubbi ed incertezze anche a livello di preferenze sessuali ormai ritenute consolidate. Per questo motivo l'uomo vince la naturale timidezza che lo contraddistingue, per contattare via chat un ragazzo e provare la sua prima espeeienza omosex. Si troverà a venire in contatto con un determinato marchettaro che si vende per mantenere la figlia neonata.
L'esperienza, per quanto apparentemente squallida e condotta sul filo della mera ricompensa, diventa per l'uomo un appuntamento irrinunciabile e impellente quanto non provava da tempo. Una emozione vitale urgente e necessaria anche per far fronte all'acuirsi di una crisi familiare con moglie e soprattutto nei confronti del figlio maschio ribelle, più o meno coetaneo del suo amante a pagamento, e come palliativo per affrontare un altro dilemma non da poco: il lavoro dell'uomo è destinato a venir soppiantato da programmi informatici ad hoc e per questo egli viene freddamente licenziato dalla sua cimpagnia, dopo trent'anni di assidua e fedele predisposizione alla propria mansione.
Dal regista del buon Daphne, Peter Mackie Burns, che fu presentato in concorso al TFF un paio di edizioni orsono, Rialto non racconta nulla di sconvolgentemente nuovo, ma riesce con acuta sensibilità a rappresentare il disagio del cambiamento ed il coraggio di accorgersene e gestirlo, con timida ma orgogliosa sensibilità e partecipata sofferenza. Emozioni che traspaiono grazie anche o soprattutto all'ottima prova da protagonista fornita da Tom Vaughn Layor, perfetto a rappresentare l'uomo medio qualunque che sa trovare il carattere e la forza per reagire ad una realtà scomoda ed assai ardua da affrontare. Gli fa da ottimo contraltare il giovane talentuoso, e dal bellissimo timbro vocale, Tom Glynn-Carney, visto già in Dunkirk e, proprio qui a Venezia quest'anni, nel cappa e spada di Netflix, Il re.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta