Regia di Peter Mackie Burns vedi scheda film
Dopo la morte del padre, Colm entra in una profonda crisi e cede ad un improvviso impulso sessuale, accettando un incontro omosessuale con un ragazzo dell'età di suo figlio, all'interno di un bagno pubblico. Spaventato dalla situazione violenta che si è venuta a creare con lo sconosciuto che gli intima di pagarlo per il sesso, Colm scappa lasciando a terra il portafoglio. In questa maniera il ragazzo, che si verrà a sapere in seguito chiamarsi Jan, rintraccia Colm nel suo posto di lavoro, minacciandolo che se non gli darà ulteriori soldi dirà alla moglie e ai colleghi della sua natura omosessuale. Colm recupera la somma richiesta, e nell' incontrare nuovamente Jan, instaura con lui una relazione di sesso ma anche di conoscenza. Jan è un giovane padre, che vende il proprio corpo per racimolare soldi per mantenere la figlia che vive con la madre. Colm vede nel ragazzo una valvola di sfogo sulla quale riversare le sue frustrazioni famigliari. Quando Colm, che ha 46 anni, viene licenziato per esubero di personale, perde completamente il controllo di sè e comincia a bere. L'essersi liberato dalle sue inibizioni sessuali lo ha incoraggiato a seguire il suo istinto che lo porta davanti a casa di Jan. Qui confessa al ragazzo di amarlo, e che per questo ha confessato tutto di loro al figlio. Quando si accorge che per Jan quelle sono parole senza senso e che da lui non vuole nemmeno più i soldi, decide di tornare a casa per risistemare le cose che si possono ancora salvare.
Rialto è il titolo del film, e indica la cittadina alle porte di Dublino, dove la storia si svolge . Colm è molto probabilmente (o così la trama lascia intuire) un adulto che da bambino è stato molestato dal padre. Non forse sessualmente quanto psicologicamente, impedendogli di poter crescere seguendo la propria natura sessuale senza frustrazioni. Colm ha un rapporto con la moglie più simile a quella di un figlio piuttosto che del marito. Mentre come padre non riceve nessun tipo di rispetto dal figlio che lo provoca e lo insulta continuamente. Questo scambio di ruoli all'interno della famiglia lo destibilizza talmente da fargli sperare in una possibile via di uscita frequentando Jan. L'alternativa è il suicidio.
Regia priva di particolari note di merito. Forse solo quella di mostrare senza filtri, ma mai senza cadere in volgarità o momenti di disagio, le scene di sesso omosessuale necessarie per raccontare la presa di coscienza di sé da parte di Colm, e la confusione mista a senso di liberazione che da questo ne deriva.
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